Quale strumento migliore se non la musica per far conoscere le nuove idee di libertà, di indipendenza e di amor di patria? Basta pensare alle opere scritte da Giuseppe Verdi tra il 1842 e il 1849: avevano tutte una forte componente patriottica e vennero tutte accolte con entusiasmo dal popolo. La sua musica parlava ai cuori e alle coscienze e dal teatro arrivò presto alle piazze andando a costituire così la colonna sonora del Risorgimento. Di questo e di quanto la musica, nell’età del Risorgimento, servì alla causa nazionale, si parlerà nei prossimi giorni in Canada. Occasione di riflessioni sarà, il convegno “La musica e il risveglio delle nazioni in Europa e nel mediterraneo del XIX secolo: il ruolo della musica e i movimenti rivoluzionari e patriottici in Italia”. Questo, infatti, il titolo della conferenza in programma giovedì 17 marzo alle 19 a Montréal, presso l’École de musique Vincent-d’Indy (salle Marie-Stéphane – 628, chemin de la Côte-Sainte-Catherine).
Ruolo che la musica ha ricoperto durante il XIX secolo
L’incontro promosso dall’Istituto Italiano di Cultura di Monteal – all’interno della programmazione dell’Institut d’Études Méditerranéennes de Montréal – vedrà protagonista il Console Generale d’Italia Enrico Padula. Il convegno porrà l’accento sul ruolo che la musica ha ricoperto durante il XIX secolo per esprimere i sentimenti suscitati dai moti rivoluzionari e di lotta per la libertà. La musica europea fu, per tutto il XIX secolo, un mezzo di espressione delle grandi aspirazioni politiche sostenute dalle rivoluzioni e dalle lotte per la libertà. Nel Mediterraneo e soprattutto in Italia gli ideali di libertà che hanno segnato questo secolo sono stati veicolati dalla musica e sono stati incorporati in molte creazioni musicali.