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All’Italia la maggiore commessa ESO per il supertelescopio E-ELT

Un Consorzio di tre industrie italiane (Astaldi, Cimolai ed EIE Group) è risultato vincitore della gara internazionale per la realizzazione della cupola e delle strutture principali del gigantesco telescopio ottico E-ELT (European Extremely Large Telescope dell’ESO (European Southern Observatory). 

In un meeting straordinario tenutosi in Germania a Garching (Monaco di Baviera)  il 3 febbraio, il Comitato finanziario ha autorizzato l’ESO ad avviare con il consorzio italiano (ACe) la negoziazione finale per il processo di costruzione della cupola e delle strutture di E-ELT, con l’obiettivo di firmare il contratto definitivo a maggio 2016. Tale contratto costituisce il maggiore di E-ELT e il più grande in assoluto per un telescopio terrestre.

L’ESO è un’organizzazione di cui sono membri 14 Paesi (Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Italia, Olanda, Portogallo, Repubblica Ceca, Spagna, Svezia e Svizzera), della quale l’Italia fa parte grazie al contributo annuale versato dal MAECI. L’Italia partecipa al progetto E-ELT con un contributo della Farnesina e del Ministero dell’Istruzione, Universita’ e Ricerca (MIUR),  attraverso l’Istituto nazionale di astrofisica (INAF).

«L’aggiudicazione di questo contratto da parte della nostra industria è ulteriore prova della competitività e delle capacità dei nostri settori scientifico, produttivo e delle istituzioni quando agiscono uniti, come unico Sistema » ha dichiarato Vincenzo De Luca, Direttore Generale per la Promozione del Sistema Paese.

L’E-ELT sarà costruito in Cile, sul Cerro Armazones, nella parte centrale del deserto di Atacama, a un’altezza di 3.000 metri sul livello del mare e sarà il più rilevante progetto varato ad oggi dall’ESO. Il grande telescopio avrà un gigantesco specchio di 978 metri quadri, avrà una capacità di messa a fuoco – dicono i progettisti – 100.000.000 di volte superiore a quella di un occhio umano e potrà raccogliere più luce dell’insieme di tutti i maggiori telescopi oggi esistenti sul pianeta, che hanno specchi primari da 8-10 metri di diametro contro 39,3 metri del nuovo E-ELT.

E-ELT servirà ad osservare l’Universo a un livello di dettaglio anche superiore a quello fornito dal Telescopio Spaziale Hubble. Dal grande gigante si attendono nuove scoperte nell’ambito dei pianeti extrasolari e progressi nella comprensione dei buchi neri supermassivi e della materia oscura, che sembrerebbe dominare l’Universo, ma della quale non si è ancora avuto alcuna evidenza.