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#Farnesina: Arte come veicolo di comunicazione tra società e politica

“La politica nasce dalla creazione, quindi pensare alla cultura partendo dall’arte, per poi arrivare alla politica è il meccanismo giusto. Perciò è molto importante che l’arte italiana sia presente qui, in un luogo aperto al mondo”. Lo ha spiegato Michelangelo Pistoletto alla Redazione Multimediale della Farnesina e al Velino/Pei News, in occasione dell’ultima edizione di Farnesina Porte Aperte, iniziativa del Ministero degli Esteri – Il video

Per il maestro “il ruolo dell’arte è suscitare qualche cosa: suscitare, resuscitare, far nascere. Quindi  credo che l’arte abbia un ruolo molto importante proprio nella creazione”, ha detto Pistoletto, la cui forza creativa è data dalla rinascita e dalla trasformazione sociale, in una visione sempre accompagnata da una innovativa ricerca artistica volta a costruire una nuova comunicazione tra società e politica, il cui veicolo privilegiato è l’arte in tutte le sue forme. Grazie all’opera di Pistoletto, maestro dell’arte povera e Leone d’oro alla carriera alla Biennale di Venezia, l’arte entra in relazione attiva anche con la politica estera come motore d’interazione e dialogo. Così nasce “Love Difference”, in cui il Mediterraneo diventa un tavolo d’incontro che rispecchia con una operazione collettiva le sfide globali.

“È un’opera d’arte, specchiante, immaginaria, immaginifica e immaginativa – ha sottolineato Pistoletto -, ma nello stesso tempo reale perché è il Mediterraneo. La gente che si siede intorno a questo tavolo sa che è protagonista del Mediterraneo. E poi ci sono le sedie, donate dai vari paesi del Mediterraneo che già quando sono posizionate sono un piccolo Parlamento, che aspetta di parlare, di incontrarsi. E quindi si passa in qualche maniera dal simbolo alla realtà. Noi siamo al centro del Mediterraneo, abbiamo una responsabilità fortissima. Abbiamo però intorno a noi tre continenti: l’Europa, l’Asia e l’Africa. Di conseguenza il Mediterraneo è fondamentale e vediamo che vi si stanno concentrando tutti i conflitti, anche religiosi. La religione vuol dire anche come si risolve il problema spirituale e solo l’arte è fatta di spiritualità aperta, complessa e comprensiva”.

Il “Terzo Paradiso”

Con un percorso di creazione artistica di oltre 50 anni, Pistoletto riflette sulla contemporaneità attraverso opere dinamiche e partecipative. Il “Terzo Paradiso” ne è la prova. La raffigurazione simbolica del segno matematico dell’infinito è diventata la bandiera dell’Italia a Bruxelles durante il semestre di presidenza del Consiglio dell’Unione europea e nel 2015 è stato il simbolo di rinascita dell’Onu e del senso della sua missione con una scultura monumentale composta da 153 pietre – quanti sono gli stati membri – installata nel Parco del Palazzo delle Nazioni a Ginevra per celebrare i 70 anni dell’organizzazione internazionale.

“Il Terzo Paradiso è un altro simbolo che mette l’arte in connessione con la società. Non più solo attraverso il Mediterraneo, ma attraverso il mondo – ha aggiunto l’artista -. A partire dall’educazione, la scuola, la politica, l’economia. Questo simbolo che connette tutti gli opposti per creare una condizione nuova. È un segno di creazione che impegna l’Onu. Infatti è stato chiamato ‘rebirth’, il giorno della rinascita. È l’Onu che vuole rinascere. Ma bisogna rinascere continuamente. La vita è fatta di una rinascita continua e poi pian piano va verso l’esaurimento”. Il Terzo Paradiso in varie sue declinazioni continua a viaggiare in tutto il mondo per creare una società più equa e responsabile. Da Milano a Parigi, fino ad arrivare nel 2014 a un luogo emblematico come Cuba, epicentro di rinascita, dove la performance si è rivelata un gesto premonitore. “Il punto per me nevralgico e sul quale stiamo lavorando è Cuba – ha proseguito Pistoletto -. Per combinazione è stato fatto il Terzo Paradiso con le barche, dai pescatori il 16 dicembre 2014 e il 17 c’è stata la telefonata Obama-Castro. Adesso stiamo lavorando con tutta la società del paese caraibico, perché a Cuba si riparta dopo questo momento finale della Guerra Fredda con una possibile pace ‘calda’”.

 L’ artista : I leader politici devono essere “liberi e responsabili”

Arte come facoltà creativa e politica come arte del governare. Questo doppio binario racchiude il senso dell’opera dell’artista, che lancia un messaggio universale ai leader politici: “Essere liberi e responsabili. Responsabili non vuol dire approfittare del posto, in cui ci ritrova ad arrivare come potere. Ma fare del potere una cosa diversa, il poter fare. Non usare il potere, ma la parola, cioè possiamo fare, aiutare. È un servizio che il potere deve dare come possibilità di fare a tutti”.