Alle prese con una delle più drammatiche crisi umanitarie dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, il mondo prova a coordinare una risposta: lo fa partendo da Istanbul, dove oltre 5.000 persone, fra le quali 65 Capi di Stato e di Governo, ong internazionali e nazionali, imprese, mondo accademico, parlamentari e società civile si sono dati convegno oggi e domani per il primo World Humanitarian Summit, il Vertice umanitario mondiale voluto dal segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon.
L’evento ha l’obiettivo di migliorare la capacità di risposta alle crisi umanitarie dal punto di vista normativo, politico e operativo. Ha aperto i lavori il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, seguito dalla cancelliera tedesca, Angela Merkel. Per l’Italia c’è il Vice Ministro degli Esteri Mario Giro.
Contemporaneamente alla plenaria si svolgono sette Tavole rotonde:
1) Leadership politica per prevenire e porre fine ai conflitti;
2) Rafforzamento delle norme di Diritto internazionale umanitario;
3) Impegno umanitario a favore di rifugiati e sfollati;
4) Donne e ragazze, ovvero promuovere attivamente l’uguaglianza di genere;
5) Disastri naturali e cambiamento climatico;
6) Modernizzazione del sistema di aiuto umanitario;
7) Riforma del finanziamento dell’azione umanitaria.
Si tratta di obiettivi anticipati il 9 febbraio scorso dal rapporto di Ban Ki-moon ‘One Humanity: Shared Responsibility’, che definisce le “responsabilità globali” in vista del Summit e contiene una “Agenda per l’umanità”.
L’Italia ha individuato da parte sua alcuni impegni: “rafforzare la resilienza e l’autosufficienza dei profughi” in stretta collaborazione con le autorità locali, in relazione alle crisi siriana, del Sahel e del Corno d’Africa; un “focus” sui progetti di istruzione e di formazione professionale, anche per ridurre il rischio di radicalizzazione dei giovani. L’Italia ha inoltre un solido partenariato fra il Ministero degli Esteri e la Protezione Civile, sancita in luglio da un accordo per la risposta coordinata alle calamità naturali. Tra gli esiti del Vertice, l’adozione delle conclusioni della presidenza e di un piano d’azione, che dovrà inglobare gli impegni assunti nel corso dell’evento e quelli individuali sottoscritti dalla grande maggioranza degli Stati membri.