Questo sito utilizza cookie tecnici, analytics e di terze parti.
Proseguendo nella navigazione accetti l'utilizzo dei cookie.

Preferenze cookies

Campagna per l’eradicazione delle MGF. Impegno italiano

Sul piano negoziale, la prima risoluzione sostanziale dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite sull’eliminazione delle MGF è stata approvata per consenso nel 2012. Il 19 dicembre 2016, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato per consenso, la terza Risoluzione in materia, presentata dal Gambia a nome del Gruppo Africano (con il Burkina Faso quale facilitatore negoziale) e cosponsorizzatta da 133 Paesi (125 nel 2014). Nell’occasione, l’Italia ha svolto le funzioni di facilitatore negoziale per conto dell’UE. Il testo recepisce ampiamente numerose proposte di testo avanzate dall’Italia nel corso del negoziato. Analogo impegno negoziale sul tema MGF è assicurato dall’Italia nell’ambito dei lavori del Consiglio Diritti Umani ONU a Ginevra.

L’Italia è uno dei maggiori donatori impegnati nella lotta all’eradicazione delle mutilazioni genitali femminili. Tale impegno italiano è stato accompagnato da una erogazione di fondi pari a circa 20 milioni di Euro nel periodo 2004-2015. In particolare, l’Italia ha finanziato a partire dal 2004 un fondo fiduciario UNICEF che è stato alla radice dell’azione multilaterale da cui è nata in seguito la collaborazione tra UNICEF e UNFPA e il programma congiunto “Female Genital Mutilation Cutting: accelerating change” rivolto soprattutto ad azioni da realizzare in 17 Paesi africani. L’Italia fa parte dello Steering Committe del Fondo sin dalla sua fase iniziale per questo ruolo di promotore e contribuisce all’azione del Fondo con erogazioni annuali.

Altri specifici progetti nel settore includono:

L’iniziativa BanFGM: per l’eliminazine delle Mutilazioni Genitali Femminili, promossa da NPWJ nei paesi dell’Africa francofona e cofinanziate nel 2014 con un contributo del valore di 1,5 milioni di Euro, per il rafforzamento del quadro politico, istituzionale e giuridico dei paesi in Costa d’Avorio, Gambia, Guinea, Mauritania, Niger e Senegal.

Gibuti – “Sostegno ai programmi gibutini per la salute della donna” per un importo complessivo di oltre 2 milioni di Euro in collaborazione con l’Istituto Nazionale Salute, Migrazioni e Povertà (in corso dal 2010).

Sudan – “Finanziamento a favore di UNFPA per Migliorare i servizi di salute riproduttiva e di risposta alle violenze contro le donne attraverso il rafforzamento delle capacità istituzionali, la mobilizzazione delle comunità e la riduzione dello stigma tra i rifugiati e le comunità ospitanti nel Sudan Orientale” di 600.000 Euro (in corso dal 2015)

Etiopia – Finanziamento a favore di UNFPA “Protezione adolescenti ed eliminazione Traditional Harmful Practices (HTPs) nella regione dell’ Afar di 600.000 Euro (in programmazione 2016 e attualmente allo studio)