(14 agosto 2017) La mostra itinerante che racconta la storia dell’impresa italiana in oltre 50 oggetti, circuita in Sud Africa e fa tappa a Durban. Un’esposizione iconografica che racconta di design, industria e architettura. Si tratta di “50+! Il Grande gioco dell’industria. Oggetti che hanno fatto la storia dell’impresa italiana”, che si inaugura giovedì 17 agosto 2017 alle 17:30 presso la Art Gallery dell’University of Technology di Durban. L’esibizione, organizzata in Sud Africa dall’Istituto Italiano di Cultura di Pretoria, dopo il primo allestimento nel Gauteng nel mese di aprile 2017, è ora presentata a Durban in collaborazione con la Società Dante Alighieri di Durban e la Durban University of Technology, e sarà aperta al pubblico fino all’8 settembre 2017, con orario dalle 8 alle 16 dal lunedì al giovedì e dalle 8 alle 15:30 il venerdì. Entrata libera. La mostra, ideata da Museimpresa e curata da Francesca Molteni, racconta i 50 e più oggetti che hanno fatto la storia dell’impresa italiana attraverso un allestimento di pannelli che presenta le idee, i progetti e le storie di oggetti divenuti icone dell’immaginario collettivo (come ad esempio la Vespa, la Bottiglia Campari Soda, la scatola di pasta Barilla o la Valentine di Olivetti). Gli oggetti sono stati scelti dalle collezioni degli archivi e dei musei associati a Museimpresa con la collaborazione dei loro curatori. La mostra, costituita da 54 storie su 24 pannelli, un gioco dell’oca e il quiz indovina indovinello, è una macchina del tempo, una storia attraverso gli oggetti ritmata da invenzioni, intuizioni, azzardi nati dall’ingegno di capitani d’industria e poeti delle fabbriche, di visionari delle officine, entusiasmo delle maestranze e del silenzio delle tavole in studio. Il “Grande gioco dell’industria” racconta il “Made in Italy” che ha cambiato costume, storia, economia e stile di vita della società italiana. Oggetti di storia industriale dalla valenza simbolica straordinaria: sacri e domestici, museali e casalinghi, realizzati da grandi firme o da piccoli artigiani, hanno plasmato l’immaginario collettivo di una nazione con innovazioni tecnologiche rapide, orgogliose e inattese. Tra turbine e campionari, alambicchi on the road e strumenti musicali, bottiglie, arredi e loghi, stoffe vivaci e gazometri, motori, ceramiche e moviole, macchine per fare i calcoli e packaging farmaceutico, giocattoli e caschetti, sfila la memoria storica lungo una linea immaginaria, scandita da intrecci di storia, comunicazione, progetto e innovazione che hanno reso questi oggetti icone.