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La settimana del ministro dal 18 al 23 dicembre 2017

Lunedì entra nel vivo la missione in Cina del ministro Angelino Alfano. L’incontro con il collega Wang Yi e l’ottavo Comitato governativo restituiscono l’immagine di una partnership strategica globale.  “La Cina è il nostro secondo partner extraeuropeo, dopo gli Usa, e l’interscambio si avvicina, e a volte supera i 30 miliardi di euro”, ha sottolineato il ministro, lanciando una sfida:  “arrivare a un interscambio di 40 miliardi entro il 2020″, quando ricorrerà il 50.o anniversario dei rapporti bilaterali. Un interscambio, ha aggiunto il ministro, che si basi su  “condizioni di apertura, non discriminazione e trasparenza, anche attraverso la protezione  della proprietà intellettuale e degli investimenti”.   Nei colloqui l’impegno di Pechino a ricambiare la visita che il presidente Sergio Mattarella ha fatto in febbraio, con un viaggio in Italia del presidente Xi Jinping il prossimo anno, e “il rafforzamento della cooperazione  sulla Belt and Road Initiative” .

Tra i grandi temi internazionali affrontati si è parlato naturalmente anche della Corea del nord: “ La preoccupazione è grande perché è sotto gli occhi di tutti che non si tratta di un rischio da tenere nell’ambito dei libri delle favole”, ha detto Alfano ribadendo che le sanzioni sono uno strumento per indurre il regime di Pyongyang a tornare nel quadro della legalità.   Nel secondo giorno di visita martedì  Alfano ha incontrato il consigliere di Stato cinese Yang Jiechi  e poi, nella nostra sede diplomatica,  la comunità di nostri connazionali che in Cina lavorano e studiano. 

    Prima di ripartire per l’Italia il ministro ha condannato il lancio di un missile su Riad da parte dei ribelli yemeniti  Houthi , definito “una minaccia alla pace e alla stabilità regionali”.  “E’ tempo che la  spirale delle violenze alimentata da simili gesti di inutile sfida si fermi “.

Rientrato alla Farnesina,  Alfano mercoledì  ha visto il collega greco Nikos Kotzias con il quale ha firmato due memorandum che vanno ad aggiungersi agli accordi firmati a Corfu in settembre, “accordi  di straordinaria importanza”, li ha definiti il ministro, ricordando  la collaborazione tra i due paesi sul fronte energetico e in altri settori.

 E in giornata arriva la notizia di un emendamento al disegno di legge di Bilancio, che prevede indennizzi per i cittadini e le imprese italiane danneggiati dalle crisi in Venezuela e Libia, una delle priorità della Farnesina perché ”diplomazia economica vuole dire anche tutela delle nostre imprese che investono all’estero assumendo talvolta pesanti rischi”, ha commentato il ministro. “Possiamo continuare ad avere successo  solo se Governo e imprese agiscono insieme, tramite un’azione di sistema”.

Poi Question Time alla Camera  dove Alfano ha riferito sul varo da parte della Farnesina di un pacchetto di misure per “rafforzare le garanzie degli italiani che voteranno all’estero”.  Inoltre nei  Paesi in cui non sia possibile l’invio di schede dall’Italia è previsto il rimborso del 75% del costo del viaggio.                  

In chiusura di giornata il ministro è intervenuto sui problemi che sta incontrando il negoziato sulla Siria esprimendo apprezzamento per gli sforzi dell’inviato dell’Onu Staffan De Mistura. Alfano ha invece deplorato “il perdurante rifiuto da parte della delegazione di Damasco di impegnarsi nel negoziato facendo ricorso a pretesti e precondizioni. “Auspichiamo – ha detto ancora – che eventuali altre iniziative internazionali a favore del processo politico siriano siano chiaramente incardinate nel quadro di Ginevra e non si pongano quale alternativa ad esso, pena il rischio di prolungare la crisi e l’instabilità del Paese”.

La mattina di giovedì  comincia con le congratulazioni del ministro alla sua collega austriaca Karin Knessl,  fresca di nomina nel governo del cancelliere Sebastian Kurz. A lei il ministro ha ribadito il “fermo” l’impegno del governo italiano a “proseguire nel rispetto dell’accordo ‘De Gasperi-Gruber’ del 1946, che è alla base del regime di autonomia realizzato in Alto Adige, esempio universalmente apprezzato di pacifica convivenza e sviluppo economico tra gruppi linguistici diversi”, dopo che un alleato del cancelliere aveva parlato della possibilità di un doppio passaporto per i cittadini dell’Alto Adige .  Alfano ha anche fatto riferimento alle parole del  cancelliere “sulla comune appartenenza all’Unione Europea e sulla ferma volontà di cooperazione con l’Italia”, affermando che esse “ci assicurano che il nuovo governo austriaco assumerà esclusivamente iniziative basate su questi principi”.

Il ministro si è poi spostato alla Pontificia università Antonianum di  Roma per un convegno sugli 800 anni di presenza dei Francescani in Terra Santa. “L’attitudine dialogante, il rispetto per l’altro, l’accettazione delle diverse identità religiose e culturali e la vocazione del pluralismo sono gli elementi di forza della Custodia” di Terra Santa dei Francescani  “i tratti distintivi dell’Italia moderna e del genio italiano”, ha detto nel suo intervento. Il Convegno, così come la successiva conferenza tenutasi alla Farnesina nel pomeriggio, è servito anche a ricordare “gli ideali di libertà e l’impatto dell’opera diplomatica e azione di dialogo in uno dei quadranti tradizionalmente più delicati e complessi del mondo”,  in cui i cristiani sono stati costretti a fuggire dalla regione culla del cristianesimo. Il ministro è poi tornato sul tema di Gerusalemme, ribadendo che l’unica via è il negoziato e definendola “più che una città, è una missione comune fra ebrei, musulmani e cristiani. Così come è una missione il suo status quo dei luoghi santi radicata nelle coscienza di chi la abita e chi la governa e così dovrà rimanere qualunque sarà lo status politico della città”.

Il ministro ha poi avuto una conversazione telefonica con il collega azero Elmar Mammadyarov al quale ha espresso la soddisfazione per l’intensità degli scambi commerciali: “l’’Italia è il primo partner europeo dell’Azerbaijan e il secondo a livello mondiale. Siamo il primo importatore di prodotti azeri e il primo acquirente di risorse energetiche”.

 Nel Comitato congiunto di cooperazione allo sviluppo sono stati poi approvati programmi e iniziative per un ammontare complessivo di circa 165 milioni di euro, gran parte dei quali andranno, ha spiegato Alfano, a beneficio dell’Africa” per rilanciare la cooperazione con quel continente sempre più centrale nelle nostre decisioni di politica estera”. Si amplia anche la presenza in Asia con otto iniziative tra Afghanistan, Vietnam e Myanmar.

Nella stessa giornata è cominciata la Conferenza dei direttori degli istituti di cultura sempre alla Farnesina, dove il ministro è intervenuto la mattina di venerdì.  “Consideriamo la cultura come il quarto pilastro dello sviluppo sostenibile, insieme a inclusione sociale, equilibrio ambientale e crescita economica. Investire in cultura significa investire nella crescita del capitale umano e del capitale produttivo” dell’Italia, ha detto  aggiungendo che “il sistema culturale e creativo produce un reddito in Italia di quasi 90 miliardi di euro . In questa occasione è stata presentata alle terme di Diocleziano la rassegna ‘Italia, Culture Mediterraneo’ che nel 2018 intende favorire il dialogo tra le due sponde del Mediterraneo, dove “si giocano i destini del mondo in termini di pace, di stabilità, di sicurezza, di flussi migratori, di foreign fighters, di cultura”.

Alfano si è poi congratulato per il nuovo sito del ministero degli esteri,  un lavoro di cui si è detto “particolarmente orgoglioso perché pone la Farnesina sempre più vicina ai cittadini” rendendo più fruibili i tanti servizi offerti.

La settimana si è chiusa, sabato, con la missione del ministro Alfano a Tripoli. “Con la mia presenza a Tripoli desidero rendere omaggio e portare i saluti e gli auguri del Governo italiano, e miei personali, a tutto il personale della nostra Ambasciata e a tutti gli uomini e le donne che prestano la loro opera qui in Libia per il nostro Paese che, con il loro lavoro in prima linea, spesso in condizioni difficili, testimoniano in maniera egregia ogni giorno la presenza e la vicinanza dell’Italia alle Istituzioni e alla popolazione libica” ha dichiarato il ministro.

Nella capitale libica, il ministro ha incontrato il Presidente del Consiglio Presidenziale Al Serraj e il Vice Primo ministro Maitig. Al centro dei colloqui, il sostegno italiano alle Istituzioni libiche per la stabilizzazione del Paese e le prospettive del partenariato bilaterale.