Sr. Eugenia Bonetti, suora Missionaria della Consolata, originaria di Milano. Un’insegnante e un’operatrice socio-pastorale, ha lavorato come missionaria in Kenya per 24 anni. Nel 1991, è tornata in Italia, per lavorare in un “Centro di accoglienza della Caritas”, a Torino, con donne immigrate, principalmente nigeriane, vittime della tratta di esseri umani.
Nel 1997, ha frequentato un corso post-laurea presso il Missionary Institute di Londra, dove ha completato una ricerca di un anno sul complesso fenomeno della tratta di esseri umani a scopo di sfruttamento sessuale, dal titolo “La tratta di schiavi del ventesimo secolo, rompere le catene della prostituzione forzata: una sfida del Giubileo”, concentrandosi su 3.000 donne nigeriane, in cinque regioni industrializzate nelle periferie delle città settentrionali in Italia.
Nel gennaio 2000, è stata assegnata all’Ufficio di contrasto alla tratta dell’Unione Italiana Superiori Maggiori (USMI) di Roma, per assistere, proteggere, riabilitare e reintegrare le vittime. Ha coordinato 250 religiose, di 80 diverse congregazioni, in oltre 100 conventi, trasformati in case di accoglienza in tutta Italia. Ha lavorato con la Caritas Italiana, le organizzazioni religiose, le ONG e le istituzioni nazionali per identificare strategie e politiche per fornire alle vittime supporto legale e documenti.
Suor Eugenia ha lavorato per collegare l’USMI e l’alleanza anti-tratta COSUDOW (Comitato per il sostegno della dignità delle donne) della Conferenza nigeriana delle religiose. È stata un supporto cruciale nel creare un rifugio, a Benin City, per le vittime rimpatriate volontariamente o forzatamente. Casa di accoglienza, questa, prima nel suo genere, finanziata dalla Conferenza Episcopale Italiana, ufficialmente aperta nel luglio 2007. Un secondo “shelter” è stato aperto a Lagos nel 2009 per le vittime rimpatriate.
Sr. Eugenia è stata una ideatrice delle reti di suore per la lotta alla tratta di esseri umani. Nell’ottobre 2007, ha collaborato con l’Ambasciata degli Stati Uniti presso la Santa Sede per ospitare un seminario internazionale contro la tratta di esseri umani, che ha portato a Roma 33 suore di 26 paesi. Questo seminario ha portato alla nascita della prima rete internazionale contro la tratta di donne religiose (INRATIP). Successivamente vennero costituite altre reti per le attività delle suore nel settore della lotta alla tratta, come la rete TALITA KUM, sotto l’Unione Internazionale delle superiore generali (UISG) e RENATE, rete europea (rete di religiosi in Europa contro la tratta e lo sfruttamento).
Nel dicembre 2012 viene fondata, a Roma, l’associazione “Slaves No More” Onlus, di cui suor Eugenia è presidente. L’associazione si occupa principalmente di campagne di sensibilizzazione nella prevenzione della tratta; di attività di sostegno e di assistenza alle vittime per ricevere i documenti e per offrire un sostegno finanziario a coloro che
vogliono tornare a casa. Ciò può essere realizzato solo attraverso la cooperazione tra le religiose nei paesi di origine, di transito e di destinazioneo. Slaves no More conta sul sostegno di quattro case di accoglienza, gestite da suore nigeriane, in quattro diverse aree della Nigeria.
Sr. Eugenia ha usato il suo network globale per sensibilizzare sul fenomeno i leader mondiali. Dal 2000 ha collaborato attivamente con diverse ambasciate presso la Santa Sede.
Nel gennaio 2005, durante l’ultima udienza generale di Papa Giovanni Paolo II, suor Eugenia ha presentato al Santo Padre diverse vittime della tratta, suore e operatori. Tutti hanno trovato benedizione e sostegno. Nel febbraio 2015, grazie anche ai suoi sforzi, con il coinvolgimento diretto e il sostegno di Papa Francesco, la Chiesa ha celebrato la prima Giornata internazionale di preghiera per le vittime della tratta di esseri umani (celebrazione liturgica di St. Josephine Bakhita).
In questi anni Sr. Eugenia ha partecipato a diverse Conferenze organizzate dalla Pontificia Accademia delle Scienze, in Vaticano, dove le è stato chiesto di condividere la sua esperienza nella lotta alla tratta, in particolare nelle attività di salvaguardia e reintegrazione delle vittime nella società con progetti e programmi adeguati.
Il pensiero e le attività di suor Eugenia sono stati ampiamente pubblicati. In occasione del decimo anniversario dell’ufficio contro la tratta dell’USMI, in collaborazione con la giornalista Anna Pozzi, Sr. Eugenia ha pubblicato un libro intitolato Schiave (Slaves) e un DVD di accompagnamento. Nel gennaio 2012 è stato pubblicato un secondo libro Spezzare le Catene (Breaking the Chains). Nel 2018-2019 sono stati pubblicati due libri dal titolo “Sr. Eugenia: Combattere lo sfruttamento”, e la sua versione inglese “Sr. Eugenia Bonetti. Missionary of Dignity”.
Sr. Eugenia si impegna personalmente con le vittime della tratta. Ha spesso camminato di notte per le strade di Roma con un gruppo di volontari per incontrare le ragazze, per pregare, parlare, ascoltare e offrire assistenza a chiunque volesse conforto, sostegno. Visita case famiglia e rifugi per mediare situazioni difficili.
Dal 2003 guida un gruppo di sorelle che ogni settimana visitano le vittime della tratta rinchiuse a Ponte Galeria, un centro di permanenza per il rimpatrio, alla periferia di Roma. Le suore offrono supporto morale e psicologico, assistenza, cura pastorale e un servizio di preghiera in varie lingue. In 17 anni, 60 suore di 28 congregazioni e 27 paesi diversi hanno offerto il loro servizio.
Sr. Eugenia ha combattuto instancabilmente per l’affermazione della dignità e dei diritti delle vittime, viaggiando in 45 paesi, in tre continenti, per creare una rete tra paesi di origine, di transito e di destinazione. Interpellata dai media su questioni relative alla tratta di esseri umani e alla difesa dei diritti fondamentali e della dignità di ogni persona.
Nel marzo 2019, Papa Francesco le ha affidato il compito di scrivere le Stazioni della Via Crucis, per il Venerdì Santo al Colosseo: “Con Maria e le donne sulla via del Calvario”.