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L’Italia può e deve svolgere un ruolo di ponte su cui far passare una collaborazione tra continenti sempre più stretta

L’Italia può e deve svolgere un ruolo di ponte su cui far passare una collaborazione tra continenti sempre più stretta
L’Italia può e deve svolgere un ruolo di ponte su cui far passare una collaborazione tra continenti sempre più stretta

Il Continente africano rappresenta da tempo un’assoluta priorità della politica estera italiana. La mia missione in Etiopia e Kenya,in corso in questi giorni, intende rinnovare il contributo concreto che il nostro Paese vuole offrire alla stabilità di un’area ricca di opportunità, ma caratterizzata da tensioni che ne frenano il potenziale di crescita e progresso. Dall’inizio del mio mandato sono state 23 le missioni che ho compiuto in Africa. A queste si aggiungono quelle che la Vice Ministra Sereni – cui sono delegate anche le questioni relative alla cooperazione allo sviluppo e le relazioni con i Paesi dell’Africa – svolge regolarmente nel Continente africano. Nelle scorse settimane mi sono recato in Angola, Repubblica del Congo e Mozambico, e ancor prima in Algeria: non solo per favorire la diversificazione delle nostre fonti di approvvigionamento energetico, ma anche per rafforzare ulteriormente i nostri legami profondi di amicizia e cooperazionecon questi Paesi.
La consapevolezza dell’imprescindibile ruolo geopolitico rivestitodal Continente africano sullo scenario internazionale ci ha spinto negli ultimi anni ad aumentare in maniera significativa la nostra attenzione politica e istituzionale. Dal 2016 abbiamo rafforzato i nostri presidi nel Sahel, aprendo nuove Ambasciate in Niger, Burkina Faso, Mali e Guinea e un nuovo Istituto Italiano di Cultura a Dakar. Si trovano in Africa 11 dei 20 Paesi prioritari per la nostra Cooperazione allo Sviluppo, che pone al centro della propria azione le esigenze della popolazione, declinandole lungo le direttrici di risposta alle emergenze umanitarie, promozione dello sviluppo, sostegno alla stabilizzazione e al consolidamento istituzionali. Inoltre la nomina di Emanuela Del Re alla carica di Rappresentante speciale dell’UE per il Sahel, prima donna a ricoprire tale carica, testimonia il ruolo sempre più profilato svolto dal nostro Paese in un’area geografica divenuta strategica per la sicurezza di tutta l’Europa.
Per queste ragioni in Africa partecipiamo alla risposta umanitaria per prestare assistenza ai gruppi più fragili nei contesti di crisi più gravi, portiamo avanti iniziative di formazione dedicate a giovanie donne, con particolare attenzione alle fasce più vulnerabili e contribuiamo allo sviluppo dei nostri partner nei settori dell’educazione, della sicurezza alimentare, della salute, della creazione di impiego dignitoso, includendo sempre nelle nostre iniziative le dimensioni genere e giovani. Con lo stesso spirito promuoviamo i diritti umani e le libertà fondamentali, lo stato di diritto e il buon governo, ma anche la cultura, le arti, e la collaborazione scientifica, puntando a coinvolgere pienamente la società civile nella prevenzione dell’estremismo violento. Partecipiamo inoltre alle operazioni internazionali di sicurezza per la pace e la stabilità e svolgiamo attività di formazione e capacitybuilding in favore delle forze di sicurezza africane. Si tratta di impegni resi espliciti con il documento strategico “Partenariato con l’Africa”, che il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale ha pubblicato a dicembre 2020, nella consapevolezza di quanto sia fondamentale impostare una visione strategica di lungo termine per i nostri rapporti con un continente destinato nei prossimi anni a diventare il più popoloso e il più giovane in assoluto.
La nostra è una strategia multidimensionale e punta anche a facilitare i partenariati tra imprese italiane e africane. Vogliamo che il nostro Paese sia in grado di cogliere pienamente le opportunità offerte dal Continente, che crescerà a ritmi sempre più elevati e in cui il processo di trasformazione e diversificazione produttiva può offrire ampi spazi per le nostre imprese. Il potenziale è significativo: nel 2021 l’interscambio Italia-Africa è stato di 42,1 miliardi, in aumento del 42% rispetto al 2020 e dell’8,6% rispetto al 2019. Con l’iniziativa dedicata a “Luca Attanasio”, un progetto che il nostro Ambasciatore aveva presentato alla Farnesina prima di perdere la vita, sulla base della sua esperienza acquisita, stiamo potenziando l’attività di accompagnamento e assistenza delle imprese italiane nei Paesi dell’Africa Sub-sahariana, attraverso il rafforzamento della rete degli Uffici ICE, con l’apertura di nuovi hub regionali a Nairobi e Dakar, e l’organizzazione di missioni settoriali. Dobbiamo anche saper guardare al futuro, concentrandoci sui partenariati con i Paesi africani per favorire la transizione energetica e l’affermazione delle fonti rinnovabili: temi che sono stati al centro della terza edizione della Conferenza Ministeriale “Incontri con l’Africa” (le due precedenti si erano tenute nel 2016 e nel 2018) con cui il MAECI, a cadenza biennale, riafferma il partenariato politico, economico e culturale con il Continente africano.
Accanto alle opportunità, sono innumerevoli anche le sfide. Fenomeni migratori, cambiamenti climatici, sicurezza alimentare ed energetica, radicalismo ed estremismo violento, criminalitàtransnazionali e sostenibilità dei debiti nazionali. Fronti su cui l’Italia è impegnata a livello bilaterale e multilaterale, come dimostra l’azione condotta dalla Presidenza italiana del G20 nel settore della finanza climatica e per la riduzione del debito dei Paesi africani.
Ricordo la particolare attenzione che il nostro Paese ha dedicato al Continente africano lo scorso anno in importanti appuntamenti quali il Summit G20 di Matera, il Global Health Summit e gli incontri preparatori della COP26 di Glasgow. Siamo uno dei Paesi più attivi all’interno della Coalizione Globale contro Daesh, che riunisce 85 Paesi e Organizzazioni e si contraddistingue per un approccio multidimensionale al contrasto al terrorismo con focus su stabilizzazione, foreign fighters, comunicazione, lotta alle fonti di finanziamento. Poche settimane fa a Marrakech si è riunito anche l’Africa Focus Group, creato su impulso dell’Italia, che lo co-presiede, e che si occupa dell’analisi e del contrasto del fenomeno terroristico in Africa. Oggi il gruppo si riunisce regolarmente, è in piena attività ed è significativa la costante crescita nella partecipazione ai lavori dei Paesi africani, come nel caso del Niger che, insieme a noi, Stati Uniti e Marocco, co-presiede i lavori del Gruppo. L’Africa Focus Group svolge un lavoro fondamentale nella lotta al terrorismo e continuerà a essere sostenuto dall’Italia, a dimostrazione del fatto che per noi il contrasto al terrorismo è una priorità, un fenomeno che non può essere sottovalutato ed è fondamentale rafforzare sempre più gli strumenti a nostra disposizione.
Da ultimo, alla riunione del Consiglio OCSE a livello ministeriale presieduta dall’Italia il 9 giugno scorso a Parigi, è stata prevista su nostro impulso una sessione di lavoro dedicata alla futura partnership tra l’OCSE e il Continente africano. È la prima volta che l’agenda della riunione Ministeriale del Consiglio OCSE ha incluso l’Africa in modo così specifico.
Oggi il Continente africano è particolarmente esposto alle conseguenze dell’aggressione russa all’Ucraina, i cui effetti in termini di scarsità di grano, farina, fertilizzanti, risorse energetiche si sono già fatti sentire sulle economie e sul debito dei Paesi africani. La riunione che l’Italia ha organizzato lo scorso 8 giugno, insieme con la FAO, conferma il nostro impegno per aiutare i Paesi del Nord Africa e del Mediterraneo a rafforzare la loro filiera alimentare ed evitare crisi alimentari future in una area geografica di importanza strategica per il nostro paese.
L’espressione «Continente Verticale» indica l’interconnessione profonda tra Europa, Mediterraneo e Africa: tre aree interessate da sfide comuni che vanno affrontate con soluzioni condivise.
L’Italia può e deve svolgere un ruolo di ponte su cui far passare una collaborazione tra continenti sempre più stretta. Per poter rappresentare davvero un punto di incontro tra regioni e culture diverse, accomunate da un destino condiviso, sta al nostro Paese affermarsi quale partner credibile e affidabile dei Paesi africani.Sappiamo farlo, dobbiamo farlo.

Luigi Di Maio
Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale

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