Questo sito utilizza cookie tecnici, analytics e di terze parti.
Proseguendo nella navigazione accetti l'utilizzo dei cookie.

Preferenze cookies

Tajani: «Nessun problema sulle armi all’ Ucraina L’Italia protagonista, non siamo isolati»

Tajani Nessun problema sulle armi all’ Ucraina L’Italia protagonista, non siamo isolati (Corriere della Sera)
Tajani Nessun problema sulle armi all’ Ucraina L'Italia protagonista, non siamo isolati (Corriere della Sera)

ROMA « È stato un errore, una gaffe che non va nella direzione di rafforzare l’azione dell’Europa a favore della libertà dell’Ucraina. Una gaffe diplomatica da parte del governo di una grande democrazia amica, fra l’altro a pochi giorni dalla celebrazione del Trattato del Quirinale tra i nostri due Paesi». Emmanuel Macron non ha invitato la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, all’Eliseo assieme al cancelliere tedesco Olaf Scholz, all’incontro con il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky.

Ministro Antonio Tajani, lei è il capo della diplomazia italiana. Il nostro Paese ha un problema sull’Ucraina?

«No, non c’è nessun problema sull’Ucraina. La presidente Giorgia Meloni ieri ha visto Zelensky e continueremo a sostenere la lotta di libertà di quel Paese».

Lo strappo però c’è stato.

«Con la Francia direi piuttosto una questione di politesse istituzionale. Una gaffe che non rafforza l’unità europea attorno all’Ucraina. Ma sapremo ripartire. Mi sarei aspettato che l’Italia a quel tavolo fosse stata presente: noi abbiamo fatto il nostro dovere. Abbiamo appoggiato da subito l’Ucraina. Abbiamo mandato aiuti per oltre un miliardo».

Macron ha rivendicato un ruolo speciale con la Germania in questa vicenda.

«Abbiamo celebrato da poco il trattato Italia-Francia al Quirinale. Allora credo che se i trattati si rispettano, forse devono valere fino in fondo».

L’Italia è isolata?

«Non direi proprio. L’Italia ha un ruolo da protagonista a cui continuiamo a lavorare. Abbiamo l’appoggio degli Stati Uniti e proprio ieri abbiamo rafforzato le sinergie strategiche con il Regno Unito con il quale c’è piena sintonia sui rapporti con la Nato, sulla questione migranti, sulle politiche nei Balcani, per la Libia, sulla pace in Medioriente, sulla questione energetica».

Accanto all’asse franco-tedesco nasce l’asse Italo-britannico?

«Il Regno Unito ci considera un partner di primo livello, e noi consideriamo loro così».

Pensa che abbiano avuto un effetto le polemiche interne e i distinguo contro il nuovo decreto sull’invio delle armi? A proposito quando sarà concretizzato?

Il decreto già c’è. È stato illustrato al Copasir ed è già stato pubblicato in Gazzetta».

E l’invio delle armi?

«Sono invii scaglionati. C’è tutta la questione dello scudo anti-missile aperta. Ci vorrà qualche settimana. Ma problemi non ce ne sono».

Si parla di costruire nuovi muri. L’Italia cosa ne pensa?

«Difficile che lungo i settemila chilometri di costa si possa costruire un presidio di muri. È una questione che non ci riguarda».

Nella politica interna in questi giorni abbiamo assistito a vari distinguo e posizioni diverse. Tiene la coesione della maggioranza?

«Certo che la maggioranza è coesa. Siamo in campagna elettorale, ma mi sembra proprio che i problemi siano a sinistra. Noi abbiamo un unico candidato in Lombardia e un unico candidato nel Lazio».

Oggi è il Giorno del Ricordo. Sarà alle celebrazioni?

«Sì, è molto importante esserci. Ricordare cosa hanno sofferto gli italiani, uccisi solo perché italiani. L’Europa deve servire a cancellare quegli errori, ma il ricordo rimane. Guardare al futuro significa sostenere scelte come quelle dei sindaci di Gorizia e Nova Gorica che insieme stanno costruendo una realtà all’insegna della coesione e non della divisione: questa città unita sarà capitale della cultura, insieme Italia e Slovenia. Guardare al futuro significa costruirlo senza dimenticare».

Il ministro della Giustizia Nordio ha respinto la richiesta di revoca del 41 bis per Cospito. Siete preoccupati per le reazioni degli anarchici?

«Non sono preoccupato, la decisione è stata presa dal ministro dopo aver letto le carte, seguendo la legge. Gli anarchici continuano organizzare manifestazioni davanti alle nostre ambasciate in tutto il mondo. Ma lo Stato non si piega di fronte alle minacce».

 

Ti potrebbe interessare anche..