Nella “Giornata mondiale contro la pena di morte”, l’Italia rinnova il suo impegno nella battaglia per una moratoria universale delle esecuzioni. “La difesa dei diritti umani è per l’Italia un principio inderogabile. Intendiamo continuare a batterci intanto per una moratoria delle esecuzioni e in prospettiva per l’abolizione della pena di morte in tutto il mondo”, ha detto il ministro degli Esteri, Federica Mogherini.
“Del resto l’Italia su questo è stata sempre in prima fila. Nel 2007 abbiamo dato impulso alle iniziative che portarono all’adozione della prima risoluzione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite sulla moratoria della pena capitale. L’anno seguente e nel 2010 con un gruppo di altri Paesi abbiamo promosso, sempre come Italia, altre due risoluzioni approvate all’Onu”, ha ricordato.
“Anche quest’anno l’Italia rinnova il proprio impegno presentando di nuovo in Assemblea Generale dell’Onu, insieme ad altri Paesi, una risoluzione per la moratoria universale delle esecuzioni capitali”, ha spiegato Mogherini.
“Per coordinare l’azione italiana in vista della votazione all’Onu, abbiamo istituito alla Farnesina il 1° luglio una task force con Amnesty International, la Comunità di Sant’Egidio e l’Ong Nessuno tocchi Caino”, ha ricordato, “e su questo si è impegnato in prima persona anche il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, che il 25 settembre ha partecipato a un evento sul tema organizzato dall’Italia, in occasione dell’Assemblea Generale dell’Onu, insieme ad altri partner e all’ufficio dell’Alto Commissario per i Diritti Umani”.
E’ necessario, ha concluso Mogherini, “estendere e consolidare il fronte dei Paesi che appoggiano la risoluzione e su questo è indispensabile un lavoro comune con la società civile”.