Il carattere nuovo ed emergenziale dei flussi migratori che investono le frontiere soprattutto meridionali dell’Europa e le politiche per farvi fronte sono stati al centro di una riunione informale dei Ministri degli Affari Esteri e dell’Interno dell’Unione Europea convocata a Roma dalla Presidenza italiana del Consiglio UE.
La riunione, prima nel suo genere per il formato “congiunto”, ha permesso ai responsabili degli Esteri e dell’Interno dell’Unione Europea, insieme all’Alto Rappresentante per la Politica Estera ed al Commissario europeo responsabile per le Migrazioni, di esaminare congiuntamente il fenomeno degli accresciuti flussi migratori da Paesi teatro di gravi conflitti e crisi di stabilità. Si tratta in larga parte di persone in cerca di protezione internazionale.
I Ministri hanno discusso iniziative di intervento che l’Unione ha posto in essere negli ultimi anni per far fronte ad un fenomeno, come quello migratorio, ricorrente nella storia dell’umanità, ma che da ultimo ha assunto dimensioni e connotati tali da rendere necessario un approccio tempestivo, integrato, oltre che naturalmente generoso e solidale.
Per questo motivo, nel corso della riunione sono stati approfonditi gli strumenti attraverso i quali l’UE – tanto nella sua componente “Affari Interni”, quanto in quella di Politica Estera e di Sicurezza – può attivamente affrontare alla radice le gravi crisi all’origine del recente acutizzarsi dei fenomeni migratori, in uno spirito di fruttuosa collaborazione con i Paesi di origine e transito dei flussi migratori, nel pieno rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali.
Nell’ambito di tale approfondimento sono stati anche individuati percorsi più efficaci di coordinamento interno alle Istituzioni europee già coinvolte nella materia, percorsi che, traendo spunto dalle importanti innovazioni introdotte dal Trattato di Lisbona, permetteranno di migliorare coerenza ed efficacia dell’azione esterna dell’Unione Europea in questo campo.
La riunione ha rappresentato un importante risultato dell’impegno della Presidenza italiana e delle Istituzioni europee, volto a rendere l’azione dell’Unione Europea più efficace e vicina al sentimento dei cittadini. Con ciò, essa ha segnato una svolta nelle politiche europee dirette ora più che mai a rinforzare e a sviluppare il dialogo con i Paesi di origine e transito dei migranti.
Il consiglio congiunto ha accompagnato altre due importanti iniziative che sono state realizzate nel quadro di una due giorni interamente dedicata alla migrazione: la IV Conferenza ministeriale del Processo di Rabat e la nuova, parallela iniziativa rivolta per la prima volta ai Paesi del Corno d’Africa, che va sotto il nome di Processo di Khartoum.