“Rilevo con preoccupazione che in Venezuela si è proceduto – in un clima di violenza che ha causato numerose vittime, aggravando un bilancio già intollerabile- all’elezione dei membri dell’Assemblea Costituente, nonostante gli appelli della comunità internazionale a sospendere un’iniziativa non condivisa dalla maggioranza dei venezuelani. L’avvio dei lavori dell’Assemblea non fa venir meno la necessità urgente di un dialogo costruttivo con l’opposizione, sulla base delle quattro condizioni poste dalla Santa Sede, per scongiurare il rischio di una definitiva frattura politica e istituzionale nel Paese.
Il progetto di nuova Costituzione che sarà elaborato da un’Assemblea che per le sue modalità di costituzione non trova legittimazione democratica, non può andare contro i principi fondamentali dello stato di diritto e della democrazia rappresentativa, ivi incluso il rispetto delle prerogative sovrane del Parlamento che dovrà continuare a poter esprimere la volontà del popolo.
Qualsiasi futura modifica dell’assetto istituzionale del Paese dovrà comunque essere sottoposta a un referendum popolare, universale e segreto, che ne sancisca la piena corrispondenza alla volontà popolare”. Così il ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Angelino Alfano.