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Alfano: “I diplomatici sono gli ingegneri che costruiscono i ponti del dialogo”

“Lo scenario globale muta a ritmi frenetici e oggi ci confrontiamo con una situazione molto volatile e densa di minacce, che può governarsi solo grazie al dialogo e al multilateralismo, mirato a un’azione coordinata di Nazioni Unite, NATO e UE. In tale contesto, il Mediterraneo è una zona nevralgica per garantire la sicurezza non solo su scala regionale ma mondiale.

L’Italia agisce in maniera molto efficace, coniugando sicurezza e solidarietà. Come emerso dal recente vertice di Parigi, la nostra linea è ormai apprezzata e condivisa dalla comunità internazionale, che però deve fare di più.

La Libia è la sfida centrale del Mediterraneo. L’Agenda dell’Italia punta su 3 aspetti principali: Reductio ad unum dei formati negoziali e rilancio del ruolo dell’ONU; coinvolgimento dei Paesi confinanti e di transito (formato inaugurato con la Conferenza dei Paesi di Transito di Roma) e sostegno all’economia libica, con iniziative come quella del Primo Forum Economico Italo-Libico, che ho organizzato ad Agrigento l’8 luglio”.           

Così il ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale in vista del suo intervento presso il Forum Ambrosetti di Cernobbio (Villa d’Este) oggi alle ore 16.45.