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Global Compact for Migration

Al fine di una corretta comprensione di quanto si discute nel dibattito politico con riferimento al ‘Global Compact for Migration’, si riporta qui di seguito la risposta del Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Enzo Moavero Milanesi, all’interrogazione a risposta immediata dell’On. Giorgia Meloni, in occasione del ‘Question Time’ dello scorso 21 novembre, da cui risulta che, in seno al Governo, con riguardo alla posizione da assumere, ci sarà un approfondimento e che questo terrà conto degli stimoli del Parlamento. Il Ministro resta convinto che l’orientamento del Parlamento rappresenti un punto di riferimento essenziale.

Resoconto Stenografico dell’Assemblea della Camera dei Deputati, seduta del 21 novembre 2018:

“ENZO MOAVERO MILANESI, Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Iternazionale. Signor Presidente, il Global Compact, cosiddetto, che è un insieme di atti che vengono collegati alla Dichiarazione di New York sui migranti e i rifugiati del 2016, non sarà un atto giuridicamente vincolante. Nell’ambito dei negoziati che si sono sin qui svolti su questo atto, nei mesi e negli anni che ci precedono, l’Italia ha sempre tenuto presente l’elemento importante di arrivare a una condivisione di oneri nella gestione dei fenomeni migratori e a una cooperazione rafforzata con i Paesi di origine e di transito. Nel documento sono recepiti questi principi di responsabilità condivisa, principi di partenariato con i Paesi di origine e di transito e la necessità di contrasto ai trafficanti di esseri umani; c’è anche l’obbligo per gli Stati di origine di riammettere i propri cittadini. Sono una serie di elementi che noi cerchiamo di portare avanti, anche nell’ambito del confronto in sede di Unione europea. Per quanto riguarda l’orientamento circa questo accordo detto Global Compact, ricordo che il Presidente del Consiglio aveva espresso un orientamento favorevole; in ogni caso avremo un approfondimento in sede di Governo, prima di procedere alla conclusione eventuale dell’accordo stesso, tenendo conto, anche, degli stimoli parlamentari.”

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