“COVID-19 sta colpendo il mondo intero ma nel Mediterraneo ci troviamo di fronte a una situazione particolarmente fragile”. Lo ha dichiarato la Vice Ministra degli Esteri Marina Sereni intervenendo alle Consultazioni Strategiche dell’Iniziativa OCSE-MENA per la Governance e per gli investimenti per lo sviluppo. L’Iniziativa mira a creare programmi di formazione di governance comuni tra i Paesi europei e quelli dell’area mediterranea e mediorientale.
“Secondo il FMI, – ha spiegato Sereni – il PIL della regione diminuirà del 5,7% quest’anno, ma nei Paesi dell’area in situazione di conflitto potrebbe scendere del 13%. Lo scenario regionale mostra un elevato livello di polarizzazione e una crescente frammentazione sociale, con un tasso di disoccupazione che vede più di un quarto dei suoi giovani e più di un terzo delle sue donne fuori dal mercato del lavoro. La strategia italiana nel Mediterraneo vuole mantenere vivo il dialogo nella regione e proseguire sulla strada della cooperazione, dell’azione di riforma e del sostegno finanziario per la ripresa post-COVID, anche attraverso Iniziative come il programma OCSE-MENA. A questo scopo, il Centro di Formazione OCSE-MENA di Caserta, attivo dal 2012 a supporto della componente governance, può rappresentare uno strumento importante”.
“In questo contesto, – ha proseguito la Vice Ministra – ricordo il contributo fornito dall’Italia al dialogo regionale attraverso l’organizzazione del Rome MED Dialogues, promosso dal 2015 con cadenza annuale dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e dall’Istituto per gli Studi di Politica Internazionale (ISPI). L’evento 2020 è iniziato ieri e ospiterà una serie di dibattiti su vari temi chiave, dalla migrazione alla sicurezza, alla cultura e alla società civile, in una situazione resa critica dal COVID-19, che ha aggiunto il suo peso alle precedenti fonti di instabilità regionale”.
“Nel 2021, l’Italia assumerà la copresidenza della COP26 e la presidenza del G20. La nostra ambizione è fare del Mediterraneo allargato un laboratorio per questo processo evolutivo. Facciamo nostre le parole d’ordine del G20: ‘People’, a partire dai giovani e dalle donne, ‘Planet’ da salvaguardare, ‘Prosperity’ da condividere tra le nazioni”.