- We, the G7 Foreign Ministers of Canada, France, Germany, Italy, Japan, the United Kingdom and the United States of America and the High Representative of the European Union, remain gravely concerned about Russia’s threatening military build-up around Ukraine, in illegally annexed Crimea and in Belarus. Russia’s unprovoked and unjustified massing of military forces, the largest deployment on the European continent since the end of the Cold War is a challenge to global security and the international order.
- We call on Russia to choose the path of diplomacy, to de-escalate tensions, to substantively withdraw military forces from the proximity of Ukraine’s borders and to fully abide by international commitments including on risk reduction and transparency of military activities. As a first step, we expect Russia to implement the announced reduction of its military activities along Ukraine’s borders. We have seen no evidence of this reduction. We will judge Russia by its deeds.
- We took note of Russia’s latest announcements that it is willing to engage diplomatically. We underline our commitment vis-à-vis Russia to pursue dialogue on issues of mutual concern, such as European security, risk reduction, transparency, confidence building and arms control. We also reiterate our commitment to find a peaceful and diplomatic solution to the current crisis, and we urge Russia to take up the offer of dialogue through the US-Russia Strategic Stability Dialogue, the NATO-Russia Council and the OSCE. We commend the Renewed OSCE European Security Dialogue launched by the Polish OSCE Chairmanship-in-Office and express our strong hope that Russia will engage in a constructive way.
- Any threat or use of force against the territorial integrity and sovereignty of states goes against the fundamental principles that underpin the rules-based international order as well as the European peace and security order enshrined in the Helsinki Final Act, the Paris Charter and other subsequent OSCE declarations. While we are ready to explore diplomatic solutions to address legitimate security concerns, Russia should be in no doubt that any further military aggression against Ukraine will have massive consequences, including financial and economic sanctions on a wide array of sectoral and individual targets that would impose severe and unprecedented costs on the Russian economy. We will take coordinated restrictive measures in case of such an event.
- We reaffirm our solidarity with the people of Ukraine and our support to Ukraine’s efforts to strengthen its democracy and institutions, encouraging further progress on reform. We consider it of utmost importance to help preserve the economic and financial stability of Ukraine and the well-being of its people. Building on our assistance since 2014, we are committed to contribute in close coordination with Ukraine’s authorities to support the strengthening of Ukraine’s resilience.
- We reiterate our unwavering commitment to the sovereignty and territorial integrity of Ukraine within its internationally recognized borders and territorial waters. We reaffirm the right of any sovereign state to determine its own future and security arrangements. We commend Ukraine’s posture of restraint in the face of continued provocations and efforts at destabilization.
- We underline our strong appreciation and continued support for Germany’s and France’s efforts through the Normandy Process to secure the full implementation of the Minsk Agreements, which is the only way forward for a lasting political solution to the conflict in eastern Ukraine. We acknowledge public statements by President Zelensky underlining Ukraine’s firm commitment to the Minsk Agreements and his readiness to contribute constructively to the process. Ukrainian overtures merit serious consideration by Russian negotiators and by the Government of the Russian Federation. We call on Russia to seize the opportunity which Ukraine’s proposals represent for the diplomatic path.
- Russia must de-escalate and fulfil its commitments in implementing the Minsk Agreements. The increase in ceasefire violations along the line of contact in recent days is highly concerning. We condemn the use of heavy weaponry and indiscriminate shelling of civilian areas, which constitute a clear violation of the Minsk Agreements. We also condemn that the Russian Federation continues to hand out Russian passports to the inhabitants of the non-government controlled areas of Ukraine. This clearly runs counter to the spirit of the Minsk agreements.
- We are particularly worried by measures taken by the self-proclaimed “People’s Republics” which must be seen as laying the ground for military escalation. We are concerned that staged incidents could be used as a pretext for possible military escalation. Russia must use its influence over the self-proclaimed republics to exercise restraint and de-escalate.
- In this context, we firmly express our support for the OSCE’s Special Monitoring Mission, whose observers play a key role in de-escalation efforts. This mission must be allowed to carry out its full mandate without restrictions to its activities and freedom of movement to the benefit and security of the people in eastern Ukraine.
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Traduzione di cortesia
Dichiarazione dei Ministri degli Esteri del G7 sulla Russia e l’Ucraina
- Noi, Ministri degli Esteri di Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Regno Unito, Stati Uniti d’America e l’Alto Rappresentante dell’Unione Europea continuiamo ad essere seriamente preoccupati per la minacciosa escalation militare della Russia intorno all’Ucraina, nella Crimea annessa illegalmente e in Bielorussia. Le forze militari ammassate da parte della Russia in maniera non provocata ed ingiustificata rappresentano il più alto dispiegamento sul continente europeo dalla fine della Guerra Fredda e una sfida alla sicurezza globale e all’ordine internazionale.
- Invitiamo la Russia a scegliere la via della diplomazia, a ridurre le tensioni, a ritirare sostanzialmente le forze militari vicine alle frontiere dell’Ucraina e a rispettare pienamente gli impegni internazionali, ivi comprese la riduzione dei rischi e la trasparenza delle attività militari. Come primo passo, ci aspettiamo che la Russia attui la annunciata riduzione delle proprie attività militari lungo le frontiere dell’Ucraina. Non abbiamo riscontrato alcuna prova di tale riduzione. Giudicheremo la Russia dai fatti.
- Prendiamo atto del recente annuncio di disponibilità della Russia ad impegnarsi sul piano diplomatico. Sottolineiamo il nostro impegno nei confronti della Russia a perseguire il dialogo su questioni di reciproca preoccupazione, quali la sicurezza europea, la riduzione dei rischi, la trasparenza, la creazione di fiducia e il controllo delle armi. Ribadiamo altresì il nostro impegno per trovare una soluzione pacifica e diplomatica all’attuale crisi e sollecitiamo la Russia a cogliere l’offerta di dialogo tramite il US-Russia Strategic Stability Dialogue (Dialogo Usa-Russia sulla Stabilità Strategica), il Consiglio NATO-Russia e l’OSCE. Elogiamo il Renewed OSCE European Security Dialogue (Rinnovato Dialogo sulla Sicurezza Europea dell’OSCE), lanciato dalla Presidenza polacca di turno dell’OSCE ed esprimiamo la nostra forte speranza che la Russia si impegni in maniera costruttiva.
- Ogni minaccia o uso della forza nei confronti dell’integrità territoriale e la sovranità degli Stati va contro i principi fondamentali che sottendono l’ordine internazionale normato, nonché l’ordine europeo di pace e sicurezza contenuto nell’Atto Finale di Helsinki, nella Carta di Parigi ed in altre successive dichiarazioni OSCE. Mentre siamo pronti ad esplorare soluzioni diplomatiche nei confronti di preoccupazioni di sicurezza legittime, la Russia non dovrebbe avere dubbi sul fatto che qualsiasi ulteriore aggressione militare nei confronti dell’Ucraina avrà massicce conseguenze, ivi incluse sanzioni finanziarie ed economiche, su un ampio spettro di obiettivi settoriali e individuali che comporterebbero un costo severo e senza precedenti per l’economia russa. Nel caso di tale evento adotteremmo misure restrittive coordinate.
- Riaffermiamo la nostra solidarietà con popolo dell’Ucraina e il nostro supporto agli sforzi dell’Ucraina per rafforzare la propria democrazia e le proprie istituzioni, incoraggiando ulteriori progressi sulle riforme. Consideriamo della massima importanza contribuire a preservare la stabilità economica e finanziaria dell’Ucraina e il benessere del suo popolo. Continuando a portare avanti la nostra assistenza fin dal 2014, siamo impegnati a contribuire, in stretto coordinamento con le autorità ucraine, a supportare il rafforzamento della resilienza dell’Ucraina.
- Ribadiamo il nostro saldo impegno nei confronti della sovranità e dell’integrità territoriale dell’Ucraina all’interno dei propri confini riconosciuti internazionalmente e delle proprie acque territoriali. Riaffermiamo il diritto di ogni Stato sovrano a determinare il proprio futuro e le proprie condizioni di sicurezza. Elogiamo l’atteggiamento di moderazione dell’Ucraina a fronte di continue provocazioni e sforzi di destabilizzazione.
- Sottolineiamo il nostro forte apprezzamento e continuo supporto agli sforzi di Francia e Germania per assicurare tramite il Processo di Normandia la piena attuazione degli Accordi di Minsk, che rappresentano l’unica via per progredire verso una soluzione politica duratura al conflitto nell’Ucraina orientale. Prendiamo atto delle dichiarazioni pubbliche del Presidente Zelensky che sottolineano il fermo impegno dell’Ucraina nei confronti degli Accordi di Minsk e la sua disponibilità a contribuire costruttivamente al processo. Le aperture ucraine meritano una seria considerazione da parte dei negoziatori russi e del governo della Federazione Russa. Invitiamo la Russia a cogliere l’opportunità rappresentata dalle proposte dell’Ucraina per una via diplomatica.
- La Russia deve de-escalare e adempiere ai propri impegni per attuare gli Accordi di Minsk. L’aumento delle violazioni del cessate il fuoco lungo la linea di contatto di questi ultimi giorni è molto preoccupante. Condanniamo l’uso di armi pesanti e i bombardamenti indiscriminati di aree civili, che rappresentano una chiara violazione degli Accordi di Minsk. Condanniamo altresì che la Federazione Russa continui a consegnare passaporti russi agli abitanti delle zone dell’Ucraina non controllate dal governo. Ciò va chiaramente contro lo spirito degli Accordi di Minsk.
- Siamo particolarmente preoccupati dalle misure adottate dalle autoproclamate “Repubbliche Popolari”, che devono essere considerate come un terreno di escalation militare. Siamo preoccupati che incidenti architettati possano essere usati come pretesto per una possibile escalation militare. La Russia deve usare la propria influenza nei confronti delle autoproclamate repubbliche per esercitare moderazione e de-escalation.
- In tale contesto esprimiamo fermamente il nostro appoggio alla Missione di Monitoraggio Speciale dell’OSCE, i cui osservatori svolgono un ruolo chiave per gli sforzi di de-escalation. A tale missione deve essere consentito di espletare pienamente il suo mandato, senza restrizioni nei confronti delle sue attività e con libertà di movimento, per il bene e la sicurezza delle popolazioni dell’Ucraina orientale.