In merito agli articoli apparsi su alcuni organi di stampa relativi alla mancata concessione dei visti d’ingresso a tre collaboratori sui sei del team che ha lavorato all’allestimento del padiglione del Ghana alla Biennale Arte di Venezia, il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale desidera precisare quanto segue:
• l’Ambasciata d’Italia ad Accra ha facilitato da anni la partecipazione di artisti ghanesi a importanti mostre d’arte o eventi in programma in Italia. Per fare qualche esempio: all’edizione di quest’anno della Biennale di Venezia sono presenti sette artisti ghanesi, tra questi anche il noto Ibrahim Mahama. La partecipazione di artisti ghanesi è stata valorizzata anche all’edizione 2022 della Biennale e alla Triennale di Milano nel giugno 2022, dove era presente il pittore Gideon Appah.
• Per quanto riguarda il team del padiglione alla Biennale di Venezia, curato da Lesley Lokko, sono stati rilasciati visti ai tre collaboratori, su un totale di sei richiedenti, che soddisfacevano i requisiti previsti dalla normativa. L’Ambasciata ha seguito le procedure previste dalla legge, che richiedono un attento esame dei requisiti individuali, come indicato dalla normativa europea che regola il rilascio dei visti Schengen, valido per tutti i paesi inclusi nell’accordo.
• Nel riferirsi ai tre collaboratori cui non è stato concesso il visto, l’Ambasciata non ha mai fatto riferimento – né avrebbe potuto – all’ “essenzialità” o meno dei richiedenti. Per inciso, nel primo quadrimestre del 2023 l’Ambasciata ha rilasciato 608 visti di ingresso in Italia su 617 domande.
• In generale, l’Ambasciata e il Ministero degli Affari Esteri stanno fornendo da tempo sempre più spazio e sostegno al settore artistico in Ghana.
• L’11 maggio scorso, ad esempio, è stata inaugurata una mostra d’arte con artisti ghanesi, togolesi e italiani per celebrare l’amicizia tra l’Italia e i Paesi africani attraverso l’arte. L’Italia considera molto rilevante il focus sull’Africa dell’edizione di quest’anno della Biennale di Venezia e, in generale, sostiene l’arte africana sia a livello bilaterale sia multilaterale, come dimostra l’azione anche in ambito UNESCO, per promuovere il patrimonio culturale africano, sia materiale sia immateriale.