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Dichiarazione dei Ministri degli Esteri di Australia, Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Repubblica di Corea, Nuova Zelanda, Regno Unito, Stati Uniti e dell’Alto Rappresentante dell’Unione Europea sullo spiegamento di truppe della RPDC in Russia

Traduzione di cortesia. Per la versione originale in lingua inglese clicca qui

 

Noi, Ministri degli Esteri di Australia, Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Repubblica di Corea, Nuova Zelanda, Regno Unito, Stati Uniti e l’Alto Rappresentante dell’Unione Europea esprimiamo le nostre gravi preoccupazioni in merito allo spiegamento di truppe della RPDC in Russia, per il potenziale utilizzo sul campo di battaglia contro l’Ucraina.

Diverse migliaia di truppe della RPDC sono state dispiegate in Russia. Il sostegno diretto della RPDC alla guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina, oltre a dimostrare gli sforzi disperati della Russia per compensare le sue perdite, segnerebbe una pericolosa espansione del conflitto, con gravi conseguenze per la pace e la sicurezza europea e dell’Indo-Pacifico. Costituirebbe un’ulteriore violazione del diritto internazionale, inclusi i principi fondamentali della Carta delle Nazioni Unite.

Condanniamo con la massima fermezza possibile la crescente cooperazione militare tra la RPDC e la Russia, tra cui le esportazioni da parte della RPDC e l’illecita acquisizione da parte della Russia di missili balistici della RPDC in violazione di molteplici Risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite (UNSCR), nonché l’utilizzo da parte della Russia di questi missili e munizioni contro l’Ucraina. I soldati della RPDC che ricevono o forniscono addestramento o altra assistenza relativa all’utilizzo di missili balistici o armi costituiscono una violazione diretta delle Risoluzioni 1718, 1874 e 2270 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Siamo inoltre seriamente preoccupati per le potenziali conseguenze di qualsiasi trasferimento di tecnologia nucleare o relativa ai missili balistici dalla Russia alla RPDC in violazione delle relative Risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite (UNSCR). Chiediamo alla RPDC di cessare di fornire assistenza alla guerra di aggressione della Russia.

Riaffermiamo il nostro incrollabile impegno a sostenere l’Ucraina nella difesa della sua libertà, sovranità, indipendenza e integrità territoriale. Stiamo operando con i nostri partner internazionali per una risposta coordinata a questo nuovo sviluppo.