A seguito dell’inaugurazione presso la Gallery Media Hall di Erbil della mostra sulle missioni archeologiche italiane nel Kurdistan iracheno organizzata dal Consolato d’Italia, il 29 e 30 aprile si è svolto un seminario che ha visto la partecipazione di tutti gli 11 Direttori delle missioni italiane e dei Direttorati delle Antichità e Patrimonio della Regione curda.
Dopo i saluti del Console Camerota, il Ministro del Turismo e delle Municipalità Sasan Awmi e il Direttore Generale delle Antichità e del Patrimonio Kaifi Ali hanno sottolineato l’importanza della stretta cooperazione in essere e lodato l’eccellenza degli archeologi italiani. È poi intervenuto da Baghdad l’Ambasciatore Maurizio Greganti.
L’Ambasciatore, che ha visitato sul campo la quasi totalità delle missioni presenti in Iraq, ha offerto un excursus ad ampio raggio della presenza italiana: dalle attività in collaborazione con l’Università La Sapienza di Roma che, anche attraverso fondi della cooperazione, ha curato l’ampliamento del museo di Sulaiymaniyah, arricchito dai reperti rinvenuti nel sito di Paikuli; per proseguire con i numerosi progetti dell’Università di Udine, tra cui quello che ha portato all’istituzione del Parco Archeologico di Faida e Khinis; passando per le attività dell’Università di Milano nella piana di Erbil, fino ai più recenti progetti nel Jebel Zawa della Sapienza e a Tell Zeyd della Ca’ Foscari di Venezia, le ricerche dell’Università di Palermo nei pressi della diga di Mosul, dell’Università di Pisa a Gird-i Matrab e sulla piana di Rania, per concludere con le attività dell’ISMEO a Kalar e Sarqala.
In collegamento dalla Direzione Generale per la Diplomazia Pubblica e Culturale del MAECI, dove un apposito Ufficio supporta le missioni archeologiche italiane nel mondo, è intervenuto il dott. Federico Di Giovanni, a conferma della crescente attenzione che la Farnesina dedica alla diplomazia culturale.
La due giorni di lavori è proseguita con la presentazione dei progetti da parte di tutti i Direttori delle missioni italiane, alternati dagli interventi delle controparti dei Direttorati delle Antichità, evidenziando come le missioni italiane siano presenti in tutte le province della Regione. A margine, alcune Università hanno firmato accordi di estensione delle rispettive licenze di scavo e ricerca rilasciate dalle autorità curde.
Per approfondimenti sulle missioni archeologiche italiane in Kurdistan iracheno, oltre alla pubblicazione di un catalogo illustrativo della mostra e dei progetti, è stato appositamente creato il sito: www.archeokri.it