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Conferenza sulla Responsabilità degli Stati, delle Istituzioni e degli Individui nella lotta all’Anti-Semitismo nell’area OSCE

Il ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Angelino Alfano, in qualità di Presidente in esercizio dell’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (Osce), ha presieduto oggi alla Farnesina la ‘Conferenza sulla Responsabilità degli Stati, delle Istituzioni e degli Individui nella lotta all’Anti-Semitismo nell’area OSCE’.

L’evento, che ha visto la partecipazione di 50 Delegazioni governative Osce (di cui 20 a livello di Ministro e Vice-Ministro e 30 a livello di Rappresentanti e Delegati internazionali) e di leader di grandi organizzazioni ebraiche mondiali, si è articolato in una sessione plenaria e in quattro panel tematici.

In apertura sono intervenuti il ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e presidente incaricato OSCE,  Angelino Alfano, e il Segretario Generale dell’OSCE, Thomas Greminger, la Direttrice dell’ Office for Democratic Institutions and Human Rights dell’Osce, Ingibjorg Solrun Gisladottir, e il Presidente del Word Jewish Congress, Ronald Lauder.

“Oggi ci sono troppi segnali di una recrudescenza dell’antisemitismo: dobbiamo contrastarli perché è in gioco la nostra stessa sicurezza”, ha dichiarato il ministro Alfano intervenendo all’apertura della sessione plenaria della Conferenza. “Occorre essere più incisivi nelle nostre azioni di contrasto a ogni discriminazione, perché la ruota del fanatismo può tornare a girare ovunque. Dobbiamo allarmarci quando si tace rispetto alle marce antisemite: non possiamo più accettare odiose parole di supremazia razziale”, ha aggiunto il titolare della Farnesina.

“L’antisemitismo diffonde un clima  tossico che incoraggia l’estremismo e la criminalità,  danneggia il tessuto delle società democratiche, mettendo in  pericolo stabilità e sicurezza”, ha sottolineato il Segretario Generale dell’Osce, Thomas Greminger. “Questo fenomeno si combatte con l’istruzione, il  ricordo, come in occasione della Giornata della Memoria appena  trascorsa, ma anche con attivita’ di indagine sui crimini di  odio”.

“La lotta all’antisemitismo è un impegno condiviso: tutti noi possiamo fare la differenza a livello personale  e abbiamo la responsabilità di farlo”, ha aggiunto la Direttrice dell’ Office for Democratic Institutions and Human Rights dell’Osce, Ingibjorg Solrun Gisladottir.

“Tutti i governi devono essere vigili rispetto a qualsiasi forma di antisemitismo nel loro Paese”, ha raccomandato Ronald Lauder, Presidente del Word Jewish Congress.

Dopo la sessione plenaria, i quattro panel tematici sono stati dedicati rispettivamente al ruolo dei legislatori, delle figure politiche e dei funzionari pubblici nell’assunzione di responsabilità individuale e collettiva, al ruolo delle religioni nel promuovere un comportamento morale e un’educazione positiva, alle sfide rappresentate da manifestazioni razziste e discriminatorie sulla rete e sui social network, alla responsabilità educativa nelle scuole e nello sport.

I panel sono stati moderati da importanti firme del giornalismo: Maurizio Molinari, Capo Redattore de “La Stampa”, Giovanni Maria Vian, Capo Redattore de “L’Osservatore Romano”, Gerardo Greco, Capo Redattore di Radio Rai e Radio Uno, Stefano Polli, Vice Direttore dell’agenzia di stampa Ansa.

Dalle discussioni nel Panel I sul ruolo dei legislatori e funzionari pubblici è emerso un generale consenso sull’importanza di adottare, nella legislazione interna di ciascuno Stato, la definizione di antisemitismo elaborata dall’International Holocaust Remembrance Alliance (IHRA), in quanto solo con una chiara definizione di antisemitismo è possibile riconoscere e contrastare efficacemente il fenomeno.

Anche la religione riveste un ruolo di primo piano nel contrasto all’anti-semitismo, come emerso durante i lavori del 2° Panel, poiché solo rigettando il sentimento anti-religioso si combatte il fenomeno. L’anti-semitismo non riguarda esclusivamente le Comunità ebraiche, ma è un problema di tutti in quanto mina le stesse basi della democrazia pluralistica. In questo ambito, il rafforzamento del dialogo inter-religioso è il mezzo per consolidare una società tollerante e aperta.

Nel Panel 3 sulle piattaforme digitali è emerso che la lotta all’anti-semitismo richiede un’azione di contrasto tanto off-line, quanto on-line, dove la combinazione tecnologia-odio rappresenta attualmente una delle principali sfide che la Comunità Internazionale è chiamata a fronteggiare. In tal senso, i social network sono un importante alleato, affinché la tecnologia sia un mezzo di diffusione di valori democratici e di tolleranza.

Infine, nel Panel 4, è stato unanimemente riconosciuto il ruolo fondamentale dell’istruzione e degli educatori, a tutti i livelli, poiche’ conservare la memoria e promuovere i valori della democrazia, della tolleranza e della convivenza civile, rappresentano lo strumento indispensabile per contrastare efficacemente la cultura dell’odio.

Le conclusioni sono state affidate al Rappresentante personale del Presidente in carica dell’OSCE per la lotta all’antisemitismo, Rabbino Andrew Baker e dal ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e presidente incaricato OSCE, Angelino Alfano.

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