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Progetto ‘Italiani d’Europa’, presentato capitolo conclusivo

È stato presentato ieri, 4 luglio 2019, a Palazzo Merulana, il capitolo conclusivo del Progetto “Italiani d’Europa”, dedicato ai Paesi dell’Est europeo, alla presenza del Direttore Generale per gli Italiani all’Estero, Luigi Maria Vignali e degli autori, Riccardo Venturi e Lorenzo Colantoni.

Italiani dell’Est è il racconto delle comunità italiane, storiche e contemporanee, in undici paesi dell’Est Europa. Due lunghi viaggi intrapresi dagli autori di questo libro il primo nel confine orientale italiano, dalla Slovenia fino in Albania attraverso la Croazia, il Montenegro, la Bosnia ed Erzegovina e la Serbia, il secondo nella frontiera est dell’Europa, dal Mar Baltico in Polonia fino al Mar Nero in Bulgaria, passando per la Repubblica Ceca, l’Ungheria, la Romania e la Bulgaria.

La scelta dei paesi non pretende di essere esaustiva né di corrispondere all’idea di Est di altri in Europa: l’Est che viene raccontato in questo libro appartiene alla percezione italiana, definita da ragioni storiche e geografiche. Se a Bruxelles o Berlino in molti considererebbero la Polonia o la Repubblica Ceca come paesi dell’Europa Centrale, la loro posizione rispetto all’Italia e l’appartenenza in passato al blocco sovietico li collocano nella nostra percezione dell’Est, così come accade per la Slovenia, la Croazia e i Balcani, che hanno rappresentato per secoli il confine orientale del nostro paese, quello che possiamo appunto considerare il nostro vicino Oriente.

Come negli altri volumi della serie “Italiani d’Europa”, l’orizzonte temporale di questo racconto va dai primi del Novecento fino ai giorni d’oggi, e crea un parallelo tra i flussi migratori del passato e le nuove, grandi migrazioni di oggi. A differenza degli altri capitoli, il focus si estende dai migranti nuovi e vecchi alle comunità autoctone italiane che abitano da secoli aree come l’Istria, la Dalmazia, il Carnaro e le Bocche di Cattaro e la cui storia è marcatamente differente, ma talvolta intrecciata, con quella delle nuove migrazioni.

I due viaggi in cui è diviso questo volume differiscono dunque nettamente per le storie e i temi che affrontano. Il primo, “Il Confine Orientale”, si concentra sulla presenza storica italiana, dominante rispetto a tutti gli altri influssi. Il secondo viaggio, “Il Lontano Est”, guarda invece più al futuro, a quella che, dopo il grande allargamento del 2004-2007, è diventata la nuova frontiera dell’Unione Europea. Racconta dell’inversione dei flussi migratori in paesi come la Polonia, sempre più terra di immigrazione per gli italiani, della crescita rapida di stati come la Romania, della difesa delle ultime foreste antiche d’Europa e chiaramente della partecipazione degli italiani a tutto questo.

L’obiettivo di entrambe le parti è però lo stesso degli altri capitoli della serie: raccontare la vita e il contributo degli italiani al passato e al presente dell’Europa. Mentre l’Europa delle istituzioni appare sempre più in difficoltà, questo libro cerca di raccontare quell’Europa delle persone che porta avanti giorno dopo giorno una difficile quanto fondamentale integrazione europea. Un processo di cui gli italiani, viaggiatori e migranti, sono stati, sono e saranno una delle anime più profonde.

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