Si è svolto ieri presso la Farnesina un incontro tra il Sottosegretario agli Affari Esteri con delega all’Internazionalizzazione On. Manlio Di Stefano e i vertici del mondo Moda italiano: il Presidente di Confindustria Moda Claudio Marenzi, il Vice Presidente Cirillo Marcolin, il Direttore Generale per gli Affari Istituzionali, nonché DG di Sistema Moda Italia Gianfranco Di Natale, il Presidente di Sistema Moda Italia Marino Vago.
L’incontro, che segue la firma del “Patto per l’Export” da parte di Confindustria e il varo di numerose misure legislative a favore delle imprese frutto anche dell’interazione sviluppata durante la fase più acuta del Covid tra la Farnesina e i principali attori della moda italiana, ha fatto emergere la volontà di Confindustria Moda di aderire al Patto per l’Export, rafforzando ulteriormente l’intesa tra Governo e istituzioni per la promozione del made in Italy nel mondo.
“La moda – ha dichiarato il Sottosegretario Di Stefano – rappresenta un vero e proprio caposaldo non solo dell’export italiano e del nostro Made in Italy, ma dello stesso “brand Italia”. Assieme ai vertici del sistema moda italiano abbiamo voluto rinsaldare la forte collaborazione che si è creata tra il Governo e Confindustria, suggellata lo scorso 8 giugno con la firma del Patto per l’Export, con la comune decisione di allargare il Patto alla firma anche di Confindustria Moda. Si prosegue così l’ottima collaborazione instaurata tra il mondo moda e il Governo, e che ci dovrà vedere impegnati nei prossimi mesi a superare assieme in maniera sistemica la crisi economica post-pandemia.”
“Confindustria Moda con i suoi oltre 95 miliardi di fatturato, le sue 67.000 aziende e più di 600.000 addetti rappresenta un fondamento determinante del Made in Italy sui mercati internazionali.” – sottolinea Claudio Marenzi, Presidente di Confindustria Moda. “Il dialogo con le istituzioni in merito al Patto per l’Export, già iniziato da Confindustria, si espliciterà in forme di collaborazione e sostegno alla promozione dell’export, fondamentale per le nostre imprese, con l’obbiettivo di recuperare il gap dovuto al lockdown degli scorsi mesi. Nei prossimi due anni saranno necessarie misure straordinarie per mantenere attiva, in tutte le sue parti, la filiera della moda Made in Italy, eccellenza unica al mondo, fatta da grandi brand e da piccole realtà, essenziali per il nostro tessuto sociale e lavorativo.”