“Mare liberum, mare clausum. Quarant’anni dalla Convenzione di Montego Bay sul diritto del mare” è il titolo del convegno che si tiene il 27 e 28 maggio a Venezia nella suggestiva cornice dell’Antico Arsenale e, a seguire, sull’Isola di San Servolo, in concomitanza con l’apertura della terza edizione del Salone Nautico Internazionale.
Il convegno – che ha il patrocinio del MAECI – celebra i primi 40 anni della “Convenzione delle Nazioni Unite sul Diritto del Mare” (UNCLOS) che costituisce il quadro normativo di riferimento che regola tutte le attività condotte in mare e definisce i diritti e le responsabilità degli Stati nell’utilizzo degli spazi marini.
Il Ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, in un messaggio inviato all’evento, ha ricordato che “l’Italia, è sempre stata tra i principali Paesi promotori della Convenzione di Montego Bay. Gli oceani – ha sottolineato – uniscono e come tali hanno una vocazione di pace. In un momento storico come quello attuale, in cui il ritorno della guerra sul continente europeo a seguito dell’illegale aggressione russa all’Ucraina, ci hanno resi ancor più consapevoli dell’importanza di assicurare il rispetto del diritto internazionale, l’Italia è in prima linea per la difesa dei suoi valori e principi fondamentali e lavora senza sosta verso l’obiettivo ultimo del ripristino della pace”.
Il convegno è organizzato dall’Istituto di Studi Militari Marittimi della Marina Militare, dalla Venice International University (VIU) e dall’Università Ca’ Foscari Venezia. Presenti, fra gli altri, il Capo del Servizio per gli affari giuridici del contezioso diplomatico e dei trattati del MAECI, Stefano Zanini, e l’Ambasciatore Umberto Vattani, Presidente della VIU.
L’evento vede esperti del settore provenienti dal mondo istituzionale, accademico, imprenditoriale e diplomatico concentrarsi sulla natura e gli obiettivi della Convenzione di Montego Bay, evidenziando in che misura quest’ultima, in quanto “diritto vivente”, abbia risposto alle sfide poste dalla realtà, anche transnazionale, del diritto internazionale contemporaneo e della “blue economy”. A conclusione dell’evento, la discussione ed elaborazione del “Venice Statement on the Law of the Sea and Sustainability”, una dichiarazione che verrà aperta alla firma della società civile per essere poi presentata al Governo, alla Commissione europea e all’Assemblea Generale dell’ONU.