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Dettaglio intervento

(fa fede solo il testo effettivamente pronunciato)


Onorevoli Senatori e Deputati,


Sottosegretario Adelfio Elio Cardinale,


Signore e Signori,


sono lieto di partecipare al momento conclusivo di questa conferenza internazionale. Ringrazio molto gli organizzatori e in particolare l’Amministratore delegato del Consorzio Collezione nazionale dei Composti chimici e centro screening (CNCCS), il Dottor Piero Di Lorenzo, per avermi invitato a questa cerimonia di premiazione di dieci brillanti giovani ricercatori italiani.


Questi premi sono al vostro perseverante lavoro e alla vostra straordinaria inventiva, ma sono anche all’Italia migliore, a quella che investe nella scienza e nella conoscenza, a quella che ripone fiducia nei suoi talenti e ne sostiene l’azione nel mondo globale. Questa iniziativa riflette l’Italia che siamo e che vogliamo anche in futuro: quella in cui pubblico e privato, scienza e industria, ricercatori, imprenditori e diplomatici lavorano insieme, fianco a fianco, per raggiungere obiettivi comuni.


Francesco Bacone diceva che scientia et potentia humana in idem coincidunt. Nel mondo moderno a coincidere sono spesso scienza e potenzialità nazionali. La scienza è alleata naturale della diplomazia: il prestigio della produzione scientifica si riflette nella reputazione, nell’autorevolezza, nel soft power di un Paese.


Nell’immaginario della mia generazione, il progresso di una nazione si identificava con la conquista dello spazio. Oggi, il settore di punta è quello della biologia molecolare. I grandi passi in avanti fatti in questo campo hanno molto contribuito ad aumentare la qualità della vita dell’umanità. Le tecniche di biologia molecolare applicate alla produzione di farmaci e di vaccini hanno consentito di prolungare la speranza di vita; le stesse tecniche applicate all’agricoltura e alla zootecnica hanno ridotto la malnutrizione in tante regioni del mondo. Con le vostre scoperte contribuite ad accrescere la qualità della vita, il dinamismo dell’economia e l’influenza dell’Italia nel mondo: tutti risultati ai quali tende anche l’opera della diplomazia italiana.


Malgrado queste affinità, non sempre scienza, industria e diplomazia hanno però operato insieme. Mentre le questioni sui tavoli negoziali diventavano sempre più complesse, la politica estera teneva talvolta scienza e industria ai margini dei processi decisionali.


Ho cercato di imprimere una correzione di rotta, così da assicurare una sempre più efficace partecipazione. Senza il contributo di scienziati e industriali è illusorio credere di poter affrontare le sfide planetarie, come quelle dell’acqua, dell’ambiente, del clima, delle pandemie e delle risorse alimentari.


Al tempo stesso, le sfide della crescita, dell’occupazione, delle riforme strutturali sono sempre più legate all’interazione tra ricerca scientifica e attività di governo.


Il Ministero degli Esteri si è dedicato specificamente, nell’ultimo anno, a rafforzare il legame tra scienza e impresa. Ho posto tale missione al centro dell’attività della Farnesina, che si sta caratterizzando infatti come Ministero economico e scientifico. Stiamo valorizzando la figura degli addetti e degli esperti di scienza presso la Farnesina e nelle realtà all’estero, promovendo il networking tra scienziati e imprese in Italia e all’estero.


Tutte le nostre Ambasciate sono state sollecitate a sostenere collaborazioni tra le università e i centri di ricerca, individuando nella biologia una priorità, soprattutto in realtà come quelle americana, europea, asiatica, russa e israeliana. Il Ministero degli Esteri ha destinato ai progetti di biologia molecolare quasi il 30% delle risorse disponibili.


Ricerca, scoperta e innovazione saranno tra i temi centrali dell’Anno della cultura italiana negli Stati Uniti, che sarà inaugurato a Washington il 12 dicembre prossimo. Per facilitare i contatti tra diplomatici, scienziati e imprenditori, con il Ministro Profumo ho creato una nuova piattaforma informatica, Innovitalia.net. In poche settimane, le adesioni sono state già duemila.

Il successo di tutte queste iniziative sottolinea che l’azione congiunta di diplomazia, scienza e impresa può imprimere un decisivo impulso alla crescita. I dieci giovani ricercatori che premiamo oggi sono l’esempio degli straordinari risultati che possono essere raggiunti, nell’interesse stesso del nostro Paese.