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Messaggio commemorazione strage Marzabotto

Cari amici,


purtroppo non posso prendere parte, come pure avrei voluto, alla cerimonia che ricorda il 70° anniversario delle stragi nazifasciste di Marzabotto e delle altre comunità della zona, perché sono a Bruxelles per l’audizione parlamentare per l’incarico di Alto rappresentante della politica estera e di difesa europea. Voglio però pregarvi di considerarmi comunque tra voi, perché credo fermamente nel valore della memoria, perché sono convinta che oggi più che mai questo sia un nostro preciso dovere.


Abbiamo il dovere di non dimenticare che tra il ’43 e il ’45 furono oltre 400 gli episodi di uccisioni collettive in Italia, e oltre 15mila le vittime civili. Furono bambini, furono anziani e madri, donne e uomini rastrellati, trucidati, vittime della furia nazista che ritirandosi risaliva il nostro Paese, seminando ovunque terrore e morte. Furono crimini in violazione delle leggi e delle convenzioni internazionali. Crimini contro l’umanità. Successe a Sant’Anna di Stazzema, a Civitella della Chiana, a Gubbio, Capistrello, a Caiazzo e in altre decine di paesi italiani. Successe nella vostra terra, ai piedi del Monte Sole, a Marzabotto, a Grizzana, a Vado di Monzuno. Luoghi che insieme alle Fosse Ardeatine resteranno per sempre il simbolo più grande e doloroso della barbarie che si scatenò a quel tempo. Una barbarie che la coscienza degli uomini e la storia hanno condannato e giudicato, con un verdetto inappellabile.


Conoscere e ricordare è però necessario. Ed è necessario distinguere, sapere che insieme alle SS, a compiere stragi come queste, c’erano anche degli italiani, schierati con la Repubblica di Salò a fianco di Hitler e del Terzo Reich. Ogni tentativo di confondere le ragioni e i torti, il bene e il male, è inaccettabile. Le posizioni e le scelte di allora non furono e non possono essere considerate equivalenti. Una sola era la parte giusta, ed era quella che ebbe la forza di contrapporsi a ideologie e sistemi antidemocratici, quella che aveva come obiettivo l’affermazione della libertà e della democrazia, quella di chi combatté e si oppose a un regime e a una politica che anche nel nostro Paese produsse la vergogna delle leggi razziali, la discriminazione e la persecuzione degli ebrei, la loro deportazione nei campi di sterminio. E quegli eccidi terribili, disumani, che colpirono la popolazione civile e che oggi voi ricordate.


Il popolo italiano fin dalla ricostruzione materiale e morale del Paese, che nella Costituzione della Repubblica ha il momento più alto, e poi nei momenti più duri della nostra storia, ha sempre dimostrato di avere dentro di sé le energie per mantenere salde le ragioni profonde della sua unità. Non dobbiamo perdere la strada che ci ha portato fin qui e che ci ha visto tra i fondatori dell’Europa unita. Conoscere e ricordare ciò che è stato è il modo migliore per capire il presente, per essere capaci di guardare al dolore del mondo, perché l’umanità proceda lungo l’unica via possibile: quella del rispetto della libertà e dei diritti di ogni individuo, quella della convivenza fra i popoli e fra le persone, quella della pace.


Federica Mogherini