Roma, 17 ottobre 2017
(Fa fede solo il testo effettivamente pronunciato)
Saluto i colleghi Ministri, Sottosegretari e tutti gli illustri rappresentanti degli enti pubblici e privati membri della Cabina di Regia.
Ci tenevo molto ad essere qui con voi oggi per due motivi. Il primo è che considero la Cabina di Regia il migliore esempio di un “grande gioco di squadra” del Sistema Paese. Il secondo, perché fin dall’inizio del mio mandato alla Farnesina, ho voluto imprimere un forte impulso alla diplomazia economica.
Il tema della crescita è stato al centro della Conferenza degli Ambasciatori, che ha dedicato più di una giornata alle attività di sostegno alle imprese.
Vorrei sottolineare, brevemente, alcune considerazioni che sono sempre alla base delle istruzioni che impartisco agli Ambasciatori.
Primo punto: la diplomazia economica è un contributo diretto alla crescita e perfettamente misurabile.
Ogni singola azione conta, che sia di aiuto a una piccola, media o grande impresa. E’ quello che abbiamo dimostrato, assieme a Confindustria, grazie ad uno studio indipendente di Prometeia: che misura il contributo della diplomazia economica in più dell’1% del PIL.
Abbiamo messo a confronto il bilancio effettivo della Farnesina con questo beneficio alla crescita ed è emerso che la Farnesina è un “moltiplicatore” pari a 20. Significa che 1 euro del contribuente alla Farnesina ha generato 20 euro di crescita all’Italia, naturalmente “in squadra” con tutti gli attori qui presenti e le imprese italiane.
Abbiamo già commissionato un nuovo studio, e i primi risultati parziali sono già molto positivi.
Questi dati non servono per darci “una pacca sulla spalla”. Ma servono soprattutto per monitorare i risultati delle azioni svolte. Mi auguro quindi che anche nella Cabina di Regia il tema della misurazione dell’impatto sia sempre più centrale.
Il secondo punto è che la diplomazia economica ha il suo “cuore” nel Mediterraneo …
Il nostro obiettivo è creare un nuovo Hub economico nel Mediterraneo. Dobbiamo affrontare le crisi nel Mediterraneo con la consapevolezza che è un mare ricco di opportunità: un mercato regionale di 500 milioni di consumatori che genera il 10% del PIL mondiale; dove passa il 20% del traffico marittimo mondiale e il 30% del commercio di petrolio.
E’ un tema che riaffronteremo durante i prossimi Med Dialogues (Roma, 30 novembre-2 dicembre). Ma è evidente che il primo passo per rilanciare il Mediterraneo come Hub economico globale è lavorare a favore di un mercato sempre più integrato, con maggiore attenzione ad energia e infrastrutture.
Penso, in primis, alla Libia, la cui stabilità e prosperità sono strettamente correlata alla nostra sicurezza e crescita. Per questo abbiamo organizzato, già quest’anno, il Primo Foro Economico Italo-Libico ad Agrigento (luglio 2017). Ci sono opportunità che possono essere già colte o che potranno maturare in futuro quando vi saranno migliori condizioni di sicurezza. Vogliamo contribuire ad aiutare i libici a definire, con le Nazioni Unite e i principali partners, una visione su quello che dovrà essere l’economia libica una volta risolta la crisi attuale. In altri termini, vogliamo contribuire allo sforzo per realizzare una Libya Vision 2030.
Penso alla Turchia e al prossimo Foro di Dialogo Italo-Turco che stiamo organizzando, qui a Roma, per l’8 novembre e che avrà una forte componente imprenditoriale ed economica.
Penso anche alle opportunità nascenti nell’Africa subsahariana, dove abbiamo aperto una nuova Ambasciata in Niger e prossimamente riapriremo quella in Guinea Conakry.
Senza mai dimenticare i Paesi emergenti e Paesi assolutamente prioritari come: Russia, Cina e India.
In India: sulla scia del rilancio delle relazioni politiche stiamo realizzando importanti missioni imprenditoriali a guida politica. E vi ricordo la prossima visita del Presidente Gentiloni a fine ottobre (30 ottobre).
In Russia: abbiamo invertito la tendenza negativa iniziata nel 2014. Nel 2016 il volume dell’interscambio è stato di oltre 17 miliardi di euro e il primo semestre del 2017 ha segnato un aumento del 24,4% dell’export italiano (3,8 miliardi di euro). Il 7 novembre presiederò con il Vice Premier Dvorkovich, a Mosca, la 15° Riunione del Consiglio Italo-Russo di Cooperazione Economica.
In Cina: guardiamo con grande interesse allo sviluppo della “nuova via della Seta” e al potenziale effetto di crescita sui porti italiani. Abbiamo promosso alla Farnesina un “tavolo di riflessione strategica” per mettere a fuoco le priorità del Sistema Italia nel Paese. Entro la fine dell’anno, ho intenzione di presiedere il Comitato intergovernativo italo-cinese.
Proprio questi tre Paesi hanno dato una grande spinta all’export italiano nel mese di agosto, cresciuto di oltre otto punti rispetto allo stesso mese del 2016. Nel complesso, secondo gli ultimi dati (Eurostat) nei primi otto mesi dell’anno le esportazioni hanno sfiorato i 293 miliardi di Euro, quasi 21 miliardi in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Di particolare intensità la crescita dell’export delle Isole, che ha fatto segnare un + 36,2% nel primo semestre.
Il terzo punto che vorrei sottolineare è che la diplomazia economica e l’internazionalizzazione delle imprese devono scommettere di più sui nostri giovani…
Dobbiamo mettere i giovani al centro dell’agenda della crescita, dell’innovazione e dello sviluppo. Faccio un esempio concreto: all’inizio di quest’anno abbiamo promosso con le imprese il Piano strategico per l’internazionalizzazione delle Università 2017/2020 per legare meglio formazione, imprenditorialità e accesso al lavoro. E ci sono molte altre idee che possiamo sviluppare insieme in questa Cabina di Regia.
Il quarto punto è che la diplomazia economica è sempre più attrazione degli investimenti stranieri…
Per esempio, abbiamo potenziato la nostra attività con la creazione del Comitato per l’Attrazione degli Investimenti Esteri. E sto chiedendo agli Ambasciatori, ai Consoli e ai Direttori dell’ICE di fare dell’attrazione degli investimenti un loro obiettivo centrale.
Una grandissima priorità è la candidatura di Milano a nuova sede dell’Agenzia europea per i medicinali (EMA). Stiamo lavorando tutti insieme, perché se avremo successo, il polo farmaceutico milanese potrebbe crescere di 1,7 miliardi di euro annui di introiti complessivi.
In questi mesi, abbiamo organizzato grandi eventi sugli investimenti: la Conferenza “Invest in Italy” alla Farnesina (13 giugno); il Primo Forum economico italo-libico ad Agrigento che ho già menzionato (8 luglio); e anche il Vertice di Trieste sui Balcani Occidentali (12 luglio) ha avuto un focus sugli investimenti.
Abbiamo fatto anche uno sforzo per migliorare “noi stessi”: con Visti Business rilasciati in 72 ore, nuovi Visti Start-up e Visti per Investitori. E con la creazione di un nuovo Ufficio per gli Investimenti Esteri presso la Farnesina.
Quinto ed ultimo punto è che uno dei pilastri della diplomazia economica deve essere il nostro primato di superpotenza culturale…
Grazie al Piano straordinario abbiamo avuto per il Made in Italy oltre 300 milioni di euro. In più, ci sono stati assegnati 19 milioni di euro per la promozione della cultura e della lingua italiane all’estero. E’ una dotazione “straordinaria” – analoga a quella dei nostri partner europei – che mi auguro diventi “ordinaria” nel tempo.
Difendere il “marchio Italia” significa anche dare piena attuazione all’estero, al Piano Strategico Nazionale 2017-2018 per la lotta alla contraffazione, e dedicare crescente importanza alla tutela della proprietà intellettuale. Sono temi su cui vorremmo organizzare nei prossimi mesi, alla Farnesina, un incontro di approfondimento con le imprese. Contiamo sul vostro aiuto.
Concludo sull’importanza di continuare ad essere presenti sul territorio con iniziative comuni. Mi riferisco soprattutto al “Roadshow per l’internazionalizzazione delle PMI” e che ho arricchito, quest’anno, con gli eventi “La Farnesina incontra le imprese”.
Grazie a queste iniziative siamo stati presenti in quasi tutte le Regioni italiane; abbiamo ascoltato le esigenze degli imprenditori e fornito loro servizi mirati. Sono iniziative che servono a “fare sistema” dal “basso verso l’alto”. E sono iniziative che funzionano perché ci permettono di definire strategie sempre più vincenti all’estero.