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Intervento del Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Angelino Alfano, all’Udienza con il Santo Padre

Città del Vaticano, 28 ottobre 2017

(Fa fede solo il testo effettivamente pronunciato)

Santità, è un grande onore per me e per tutto il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale essere stati invitati a questa udienza, a coronamento della III Conferenza internazionale sul diritto umanitario.

Santità, durante il Giubileo dei giovani, Lei disse che una vita senza Gesù è come se non ci fosse campo al telefonino. Mi hanno molto colpito quelle alte ed efficaci parole. Ci ho riflettuto a lungo. E, da Ministro degli Esteri, sono arrivato alla conclusione che, in un mondo interconnesso, il nostro portale politico e morale debba essere la tutela di quei valori umanitari, senza i quali resteremmo off-line, disconnessi da quel fondamentale senso di umanità che invece distingue tradizionalmente il buon governo dal regime disumano, il buon diplomatico dal funzionario cinico e servile. 

Questi valori universali, che non si possono scaricare da internet, sono riflessi e tradotti nel diritto umanitario. Quest’ultimo è tuttavia per noi molto più di una mera raccolta di norme: è una delle pietre fondanti della stabilità e della pace. E le organizzazioni umanitarie, sia religiose che laiche, sono imprescindibili alleati dei governi per fare applicare con neutralità, immediatezza e imparzialità questi principi universali. 

Mi fa piacere ricordare che negli ultimi cinque anni l’Italia ha più che raddoppiato le risorse dedicate agli interventi umanitari e che quasi la metà delle nostre iniziative sono attuate da organizzazioni non governative (ONG): il nostro più grande “capitale umano” costituito da ragazze e ragazzi, missionari laici e religiosi, professionisti e volontari.

Basti pensare alla crisi migratoria, dove l’azione congiunta di attori statali e organizzazioni non governative (ONG) ha permesso all’Italia di coniugare solidarietà e sicurezza. E questa sinergia tra diplomazia e organizzazioni non governative per la tutela della vita umana ispira anche la nostra volontà di rendere più umane e dignitose le condizioni di migranti e rifugiati in Libia.  

Santità, con grande sintonia di vedute con quella vaticana, la diplomazia italiana ha negli ultimi tempi intensificato il proprio impegno umanitario in aree di crisi. I conflitti civili e le gravi carestie che continuano ad affliggere tanti Paesi ci devono spingere a fare ancora di più per mettere la persona umana sofferente e vulnerabile al centro della nostra agenda internazionale. In questa azione, Santità, le sue alte parole continueranno ad essere per noi fonte di ispirazione e forte incoraggiamento.

 

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