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Discorso di apertura dell’On. Ministro alla Riunione Ministeriale sul Sostegno alle Forze di Sicurezza Libanesi

Farnesina, 15 marzo 2018

(Fa fede solo il testo effettivamente pronunciato)

Presidente Gentiloni, Primo Ministro Hariri, Segretario Generale dell’ONU Guterres, Segretario Generale della Lega Araba Aboul Gheit, Alto Rappresentante/Vice Presidente della Commissione Europea Mogherini, cari colleghi, signore e signori,

Ho l’onore di darvi il benvenuto alla Farnesina per la Seconda Riunione Ministeriale a Sostegno delle Forze di Sicurezza Libanesi.

La riunione di oggi è in linea di continuità con l’impegno assunto insieme nel giugno 2014 quando l’allora Ministro degli Esteri Federica Mogherini e il Ministro della Difesa Roberta Pinotti presiedettero – in questa stessa sala – la Prima Riunione Ministeriale a Sostegno delle Forze di Sicurezza Libanesi.

Il legame fra l’Europa e il Libano è evidente e indissolubile. Ce lo dicono la storia e la geografia. E ce lo ricorda anche la mitologia: la dea greca “Europa” era libanese, figlia di Agenore, re di Tiro. A Europa, dea e regina libanese, dobbiamo quindi il nome del nostro continente, che oggi è chiamato a prendere coscienza delle proprie origini e del proprio destino mediterraneo, sostenendo il Libano in nome di quel pluralismo che è l’elemento fondante della civiltà europea.

A quest’ultimo proposito, ricordo un aneddoto: durante la guerra civile libanese, l’Istituto Italiano di Cultura a Beirut continuò ad operare nella città con due sezioni: una nella parte orientale; e l’altra nella parte occidentale. La sua differenziata presenza contribuì a mantenere viva la cultura del dialogo in una Beirut divisa.

E agli stessi valori si è ispirata la missione delle truppe italiane di UNIFIL: a favore della pace e della sicurezza, ma sempre nel rispetto delle culture e delle diverse sensibilità delle popolazioni locali.

Il Libano, infatti, come disse una volta Papa Giovanni Paolo II: “è ben più di un Paese: è una missione e un messaggio di pluralismo” di diverse fedi, culture e identità che convivono fianco a fianco. Una missione e un messaggio che la politica estera italiana promuove e difende non solo in Libano ma in tutto il Mediterraneo.

Il nostro obiettivo è contrastare la logica delle fazioni polarizzate, delle ideologie divisive e valorizzare – invece – le virtù del dialogo e della mediazione. E’ con questo spirito che vogliamo oggi riaffermare il più forte sostegno possibile alle istituzioni del Libano, partendo dalle sue forze di sicurezza. E non solo per un controllo efficace del territorio e dei confini,  ma anche e soprattutto per rinvigorire nei cittadini libanesi un senso di sicurezza e di fiducia nelle istituzioni.

Rafforzare le forze di sicurezza istituzionali significa anche lavorare per rendere il Libano immune dall’influenza aggressiva di attori non statuali e dall’impatto delle crisi regionali. Occorre a tal fine assicurare un sostegno ampio al Governo libanese, affinché le forze di sicurezza consolidino la propria autorità su tutto il territorio nazionale.

La Riunione odierna – per avere successo – ha quindi bisogno dell’impegno di tutta la comunità internazionale e soprattutto: del Governo libanese; del Gruppo di Sostegno Internazionale al Libano (ISG); e delle Nazioni Unite, di cui ringrazio il Segretario Generale Guterres per aver accettato di co-presiedere questa Riunione.

Vi ringrazio tutti per essere qui e adesso ho l’onore di dare la parola al Primo Ministro libanese Saad Hariri.