Questo sito utilizza cookie tecnici, analytics e di terze parti.
Proseguendo nella navigazione accetti l'utilizzo dei cookie.

Preferenze cookies

Dettaglio intervista

Margherita Boniver, inviato speciale della Farnesina per le Emergenze umanitarie, è appena rientrata dalla Nigeria dove, nella capitale Abuja, ha avuto una serie di incontri con numerosi esponenti governativi.


Che impressione ha riportato dalla Nigeria?


Intanto ho trovato la capitale Abuja sempre più blindata, anche rispetto alla mia precedente missione di maggio: posti di blocco, fortificazioni, cavalli di frisia. La tensione è palpabile. Anche poche ore prima che arrivassi in Nigeria una bomba era esplosa al centro della città, senza comunque causare vittime.


Che esito hanno dato i suoi colloqui con gli esponenti governativi nigeriani?


Devo dire che loro tendono molto a minimizzare la situazione del terrorismo, senza però negarla. Ho incontrato il ministro dell’Interno, quello dell’Ordine pubblico, quella per gli Affari femminili, il sottosegretario agli Esteri e il vice vescovo di Abuja. Tutti concordano sul fatto che la situazione in Libia e l’instabilità del Mali, dopo il golpe, hanno causato un’accelerazione degli attentati, poiché molti estremisti stanno entrando in Nigeria, anche dal Niger e dal Ciad.


E riguardo a questa persecuzione dei cristiani?


Non è proprio così. In realtà gli attentati, come quello di sabato di Jos, sono il frutto dell’odio tribale tra le varie etnie del Paese: in particolare, mi hanno spiegato, sabato si è trattato di un eccidio del Fulani contro i Birom, molti dei quali erano in effetti cristiani.


I colloqui come sono andati?


A nome del governo ho rappresentato all’esecutivo nigeriano la grandissima apprensione dell’Italia per quanto sta accadendo, in particolare per le persecuzioni religiose. Ho ricordato la forte azione politica italiana ed europea in favore dei diritti umani e della tutela delle minoranze religiose. Infine, ricordo che l’Italia da tempo sta effettuando con successo l’addestramento di poliziotti, doganieri e diplomatici nigeriani, e auspico che questa attività possa proseguire.


È giunta in queste ore la rivendicazione del gruppo Boko Haram…

Mi sembra francamente molto bizzarra, perché è molto strano che giunga quattro giorni dopo quell’orrendo eccidio. So che le autorità ne stanno verificando l’autenticità, ma mi consenta per ora di essere scettica… (Il gruppo integralista islamico, rivendicando l’attacco che domenica ha provocato la morte di 22 persone nel corso dei funerali delle vittime dei massacri di sabato nei villaggi cristiani dello Stato nigeriano di Plateau, a opera di pastori di etnia Fulani, ha espresso la sua «gioia davanti al successo degli attacchi che abbiamo lanciato nello Stato di Plateau contro i cristiani e gli agenti delle forze di sicurezza, tra cui membri dell’assemblea nazionale». L’ultimo riferimento è a due parlamentari dello Stato di Plateau, il senatore Gyang Dantong, e il capo della maggioranza nel Parlamento, Gyang Fulani, uccisi mentre partecipavano ai funerali. Anche in passato Boko Haram ha rivendicato atti compiuti da altri gruppi, con lo scopo di accrescere la propria notorietà, ndr).

Ti potrebbe interessare anche..