L’Ambasciatore d’Italia in Mali, Stefano A. Dejak, ha incontrato il Ministro dei Maliani all’estero, Moussa ag Attaher, per lanciare assieme la seconda fase del progetto di protezione ed assistenza ai migranti, imperniato sulla messa in operazioni del Centro Migranti costruito a Gao, nel nord del Mali. Al milione di euro investito dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale italiano per istituire il Centro l’anno scorso, si aggiungono ora ulteriori 500.000 euro indirizzati a renderlo operativo per il tramite dell’Organizzazione Internazionale dei Migranti (OIM).
Nel corso del 2023, i dati a disposizione di OIM indicano che quasi sessantamila migranti illegali siano passati per Gao, diretti verso le coste mediterranee prospicienti le coste italiane: un incremento del 17% rispetto ai medesimi dati per il 2022. Il Centro, che entrerà in funzione a breve grazie al nuovo finanziamento italiano, mira ad assistere i migranti di passaggio a Gao per informarli sui gravissimi rischi in cui incorrerebbero entrando nel deserto del Sahara che inizia poco più a nord.
OIM investirà i fondi italiani per assicurare ai migranti formazione ed avvio ad impieghi alternativi, interconnettendosi con altri progetti di sviluppo finanziati dall’Italia per la creazione di posti di lavoro in altre aree del Paese, a cominciare dalla regione di Kayes (sud-ovest del Mali) da cui provengono la maggior parte dei migranti maliani. In tal senso, già duemila giovani sono stati avviati al lavoro tramite il parallelo progetto finanziato dall’Italia SEYDAMA (“Rafforzamento dell’autonomia economica dei giovani nelle due principali zone di migrazione di Ségou e Kayes”) ed il progetto dell’Unione Europea MPRR (“Protezione e reintegro dei migranti di ritorno”).
Il Ministro ag Attaher, si è felicitato del rinnovato investimento italiano a sostegno dell’articolato sforzo da lui promosso per combattere il fenomeno criminale delle migrazioni illegali, cui ha dedicato un “Piano d’Azione di lotta al traffico di esseri umani” (maggio 2024) ed il “Quadro Nazionale per la reintegrazione di Migranti” lanciato lo scorso 23 agosto. “Assicurare ai nostri cittadini il massimo grado di informazione su un fenomeno di cui sono loro stessi le vittime principali” ha dichiarato il Ministro “è una priorità per il Governo maliano, come lo è il reintegro dei migranti in opportunità concrete di lavoro: perciò siamo particolarmente grati all’Italia che, dal momento dell’apertura della sua Ambasciata in Mali nel 2021 è divenuto uno dei nostri maggiori partners in tale impegno”.
L’Amb. Dejak ha sottolineato l’importanza dell’impegno italiano su tale tema: “L’Italia è impegnata su plurimi livelli per arginare un fenomeno che colpisce gravemente gli stessi migranti, vittime di trafficanti che non esitano ad abbandonarli a morte certa in pieno Sahara o a condannarli a percorsi obbligati che li lasceranno comunque gravemente traumatizzati per il resto della vita, anche laddove raggiungessero le destinazioni sperate”.