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Bonino: «La guerra ai missili riparte da Roma» (QN, Il Giorno, il Resto del Carlino, La Nazione)

Le capacità di produzione, disponibilità e rischio di utilizzo delle armi di distruzione di massa (nucleari, chimiche, biologiche) sono stati uno dei principali fattori delle maggiori crisi internazionali di questi anni: Iraq, Iran, Corea del Nord, Libia e adesso la Siria. Questi strumenti micidiali in realtà sono ‘inerti’ se sprovvisti dei vettori capaci di condurli sul loro obiettivo. Perciò l’abbinamento delle armi di distruzione di massa con i missili, loro vettori, costituisce, come sancito dal Consiglio di Sicurezza dell’Onu, una seria minaccia alla pace e alla sicurezza internazionale. L’Italia è da tempo impegnata in prima linea nel settore del disarmo e della non proliferazione per sventare questa minaccia. Fino al 18 ottobre il ministero degli Esteri ospita i lavori della Conferenza plenaria del Missile Technology Control Regime (MTCR), il meccanismo multilaterale creato per contenere la proliferazione dei missili, la cui prima riunione avvenne a Roma nel 1988.


All’evento parteciperanno oltre 200 delegati di decine di stati. Per un anno il nostro paese guiderà il MTCR. A presiederlo sarà l’ambasciatore Carlo Trezza, dalla lunga esperienza nel campo del disarmo e della non-proliferazione. Il valore aggiunto che l’Italia vuole ottenere dalla Conferenza di Roma è proprio il riconoscimento del legame tra le armi di distruzione di massa e i missili o velivoli senza pilota che le trasportano. Non vogliamo impedire ai paesi che ne hanno le capacità di sviluppare attività missilistiche nel campo spaziale, né impedire la costruzione di lanciatori e di satelliti a scopi civili. Ma come evitare che queste tecnologie siano dirottate su destabilizzanti programmi di armi di distruzione di massa o che cadano nelle mani di gruppi terroristici? È questa la grande sfida che ci attende.


Alla Conferenza di Roma partecipano i maggiori esperti mondiali nel settore missilistico. Ampio spazio sarà dedicato all’analisi delle situazioni di maggior pericolo, alla valutazione delle liste dei materiali da sottoporre al controllo, all’impatto di misure come il divieto all’esportazione.


Un’attenzione particolare sarà dedicata a quei paesi che hanno maggiori capacità missilistiche e spaziali e, ancora di più, a quelli che dispongono, o intendono farlo, di armi di distruzione di massa. Alzeremo ulteriormente il livello di guardia nei casi di trasferimenti di materiali verso paesi che abbiano violato norme in materia di proliferazione o che siano sottoposti a sanzioni da parte del Consiglio di Sicurezza.


Il MTCR non punta a un’adesione universale ma all’allargamento della sua composizione, purché siano mantenuti gli attuali rigorosi criteri di ammissione.


Come membri dell’Unione europea vorremmo che tutti i nostri partner comunitari fossero sottoposti alla stessa normativa in campo missilistico. Al di là dell’allargamento, quello che conta è che le linee guida che i paesi MTCR si sono dati vengano applicate dal maggior numero possibile di paesi. La conferenza plenaria riunita a Roma è un’occasione importante per arginare, in collaborazione con le Nazioni Unite ed altri organismi internazionali, la proliferazione missilistica e quindi a favorire la pace e la sicurezza internazionale.