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Emma Bonino: vogliamo aprire ai turisti russi l’Italia per loro sconosciuta (RIA Novosti)

Emma Bonino: vogliamo aprire ai turisti russi l’Italia per loro sconosciuta


Il Presidente della Russia Vladimir Putin inizia oggi la sua visita ufficiale in Italia. Alla vigilia della visita la nota politica europea, Ministro degli Affari Esteri italiano, Emma Bonino, ha rilasciato un’intervista esclusiva al corrispondente di RIA Novosti Sergey Startsev.


Il Presidente della Russia Vladimir Putin inizia oggi la sua visita ufficiale in Italia, nel corso della quale si incontrerà in Vaticano con Papa Francesco, e a Roma avrà un colloquio con il Presidente italiano Giorgio Napolitano econ l’inviato speciale del Segretario Generale dell’ONU per la regione del Sahel Romano Prodi. Martedì il Presidente russo sarà a Trieste, dove avranno luogo il Vertice intergovernativo tra Russia e Italia e le trattative con il premier italiano Enrico Letta. Alla vigilia della visita la nota politica europea, Ministro degli Affari Esteri italiano, Emma Bonino, ha rilasciato un’intervista esclusiva al corrispondente di RIA Novosti Sergey Startsev.



Tra pochi giorni a Trieste si terrà il vertice intergovernativo tra Italia e Russia. A Suo parere qual è il significato e la particolarità di questo evento, considerando che entrambe le parti da lungo tempo dichiarano di avere rapporti eccellenti, nonché una vera e propria partnership strategica?


L’intensità e l’articolazione delle relazioni che l’Italia intrattiene con Paesi come la Russia richiedono regolari occasioni di incontro al massimo livello per un’azione di verifica e di impulso. Il Vertice sara’ l’occasione per la finalizzazione di intese, sia di carattere inter-statale che privato. Negli ultimi tre anni a causa delle contingenze politiche ed elettorali nei due Paesi le consultazioni ad alto livello nelle quali esaminare tutti gli aspetti delle relazioni bilaterali nella sfera economica dall’energia alla collaborazione industriale, alle infrastrutture e alla difesa non si sono svolte. I Presidenti Letta e Putin potranno confrontarsi sulle grandi questioni internazionali di comune interesse, in particolare sulla crisi siriana e sulle relazioni euro-russe, che come noto non attraversano la loro fase migliore. Al Vertice prenderanno inoltre parte numerosi Ministri, a conferma del livello di articolazione e dinamicità dei nostri rapporti.


Tengo infine a sottolineare il rilievo di una terza componente, quella delle società civili, con il rilancio del Foro di Dialogo in una nuova versione che prevede un incontro tra giornalisti e analisti a Roma alla vigilia e uno tra imprenditori a Trieste in parallelo al Vertice. Il Foro di Dialogo e’ la sede ideale per un confronto aperto anche sulle dinamiche sociali che interessano i nostri Paesi.



È già noto che il prossimo anno sarà proclamato Anno incrociato del turismo tra l’Italia e la Russia. Secondo Lei quali sono gli obiettivi di tale iniziativa?


Lo scopo principale è aumentare il flusso di turisti in entrambe le direzioni. L’Italia è un Paese molto amato dai russi, e il tasso di crescita dei turisti russi è tra i più elevati. Riteniamo tuttavia che le potenzialità siano ancora maggiori, trattandosi di valorizzare quell’insieme di città d’arte minori, i borghi, i siti naturali e le destinazioni “alternative” che costituiscono il 90% del nostro territorio. Basti ricordare che l’Italia è il Paese con il maggior numero di siti (49) iscritti nella lista del patrimonio mondiale dell’UNESCO e l’80% si trova al di fuori delle destinazioni turistiche tradizionali. Solo per fare qualche esempio, i centri storici di Siena, Ferrara, Urbino, Modena, Pisa, Mantova, Assisi etc. In questo viaggio attraverso l��Italia meno nota proporremo itinerari nuovi, inclusi i siti religiosi ortodossi, i “percorsi nascosti” del Touring Club Italia e del Fondo Ambiente, quelli sulle orme di grandi artisti italiani conosciuti in Russia (Tiziano, Verdi, Fellini, Lorenzo Lotto) e di scrittori e pittori russi che hanno vissuto in Italia (Gogol, Dostojevsky, Gorkij).


Anche per sostenere i flussi turistici abbiamo adottato da tempo una politica di semplificazione delle procedure per il rilascio dei visti, introducendo procedure che consentono di offrire un servizio rapido ed efficiente. Nei primi dieci mesi del 2013 l’Italia ha rilasciato 660.000 visti, il 22% in più rispetto al 2012, con punte del 65% a San Pietroburgo. Un quarto del totale sono visti multipli, con un aumento del 150% rispetto al 2012.


Inoltre per l’Anno del Turismo i Consolati Generali italiani rilasceranno visti gratuiti per operatori turistici, giornalisti, minori fino a 12 anni e ai partecipanti a importanti manifestazioni culturali in Italia che verranno individuate dal Comitato Nazionale Organizzatore e iniziative analoghe sono allo studio per l’Expo a Milano.



È noto che per molti problemi importanti a livello internazionale le posizioni dei nostri due Paesi spesso sono vicine, se addirittura non coincidono. Come valuta la collaborazione tra l’Italia e la Russia nell’arena internazionale? Vede delle prospettive per un futuro approfondimento di tali rapporti e in quali ambiti in particolare?


Le consultazioni con Mosca sono intense e articolate sia a livello politico sia a livello di Alti Funzionari. Ci confrontiamo costantemente non solo sulla crisi siriana che in questo momento rappresenta la priorità, ma anche su temi quali Asia Centrale, Africa, Processo di Pace in Medio Oriente. Desidero inoltre segnalare che a Trieste approveremo l’avvio di consultazioni regolari anche in materia di risposta alle minacce globali, un settore di evidente rilievo per entrambi i Paesi. Senza menzionare la tradizionale sintonia di posizioni in materia di riforma delle Nazioni Unite, sulla quale abbiamo un continuo dialogo sia nelle Capitali che a New York.


Intendiamo utilizzare la nostra Presidenza UE del II semestre 2014 per contribuire a un effettivo rilancio delle relazioni euro-russe e la premessa per poterlo fare è quella di verificare nel dettaglio le posizioni russe e i margini per soluzioni di compromesso rispetto alle numerose questioni aperte.


La questione siriana oggi è uno dei temi più attuali dell’agenda internazionale. A Mosca hanno notato che Roma si è rifiutata di sostenere l’idea di una missione militare in Siria senza la corrispettiva decisione da parte dell’ONU. Come valuta l’attività della Russia per la risoluzione della crisi siriana e quale può essere la soluzione politica per raggiungere la pace in questa regione?


L’intesa russo-americana sulle armi chimiche ha rappresentato un punto di svolta che abbiamo pienamente apprezzato. E oggi entrambi i nostri paesi sono impegnati nel contribuire al processo internazionale di smantellamento di quell’arsenale. Come la Russia, anche l’Italia ritiene non vi sia alternativa a una soluzione politica della crisi e sostiene quindi gli sforzi per la convocazione di Ginevra II. Certamente non ci nascondiamo le difficolta’ che si trovano sulla strada di questo obiettivo, ma la comunita’ internazionale non puo’ non aspirarvi in maniera risoluta.


È tuttavia importante che, mentre la politica discute, non venga meno il sostegno ai milioni di rifugiati siriani che sono in condizioni di gravissime difficoltà. Sono certa che anche la Russia avrà un ruolo di primo piano per una piu’ rapida attività di soccorso umanitario, utilizzando tutti i possibili canali proposti dalle competenti agenzie dell���ONU.



Più di una volta negli ultimi tempi Lei ha espresso la Sua preoccupazione per la situazione legata all’azione degli attivisti di Greenpeace contro una piattaforma petrolifera di Gazprom, preoccupazione comprensibile in quanto nel gruppo figura un cittadino italiano. Alcuni giorni fa, costui e la maggioranza degli altri partecipanti all’azione sono stati liberati su cauzione. Lei come ritiene possibile uscire da questa situazione?


La decisione di rilasciare Cristian D’Alessandro su cauzione è stata un significativo gesto in direzione della soluzione di questo problema. Adesso ci aspettano mesi di preparazione da parte delle autorità giudiziarie per la sentenza, ma la qualità di vita di Cristian D’Alessandro sarà senza dubbio migliore di quanto non lo sia stata finora. Auspico che la magistratura russa possa concludere in tempi rapidi l’inchiesta in corso. L’accusa di hooliganismo, con la possibilità di una condanna a sette anni di prigione, mi sembra tuttavia sproporzionata, visti i fatti e le intenzioni degli attivisti. La mia speranza è quindi che i giudici assolvano Cristian D’Alessandro.