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Mogherini: Italiens Außenministerin: „Europa muss die Gangart ändern (Die Presse)

Mogherini: “L’Europa deve cambiare marcia” (Die Presse)


(traduzione non ufficiale)


Nell’Unione Europea nessun altro Partito di Governo ha raccolto alle elezioni europee cosi tanto consenso come il Partito Democratico italiano. Già circolano voci su un asse anti-ausiherity guidato da Roma.


Occorre por fine all’asse privilegiato franco-tedesco. Ciò non significa che l’Italia intenda sostituirlo con un asse italo-francese o italo tedesco. Non intendiamo abusare della nostra posizione in Europa per far valere interessi nazionali. In futuro all’interno dell’UE le decisioni si dovrebbero prendere maggiormente insieme. L’Europa deve tuttavia cambiare marcia.


Ovvero risparmiare di meno?


Negli ultimi anni il risanamento dei bilanci ha costituito l’unica risposta alla crisi. L’Italia ha fatto molto in tal senso. Ma ora la priorità deve essere quella di promuovere crescita e posti di lavoro, vale a dire individuare modi di tenere in ordine i conti creando al contempo spazi per investimenti. Dobbiamo diventare più flessibili.


Il Premier, Matteo Renzi, ha già detto di non considerare sacrosanti i parametri di Maastricht.


Noi ci atteniamo al rapporto del 3 percento. Non intendiamo infrangere le regole. La questione centrale è che cosa comprenda il 3 percento e che cosa si consideri “investimento strategico”. Ciò potrebbe significare che si rivedano ancora una volta i parametri e si rifletta se li possa interpretare diversamente. Perfino in Germania vi sono segnali di un ripensamento.


Roma è favorevole acchè Jean Juncher diventi Presidente della Commissione?


Fondamentale è per noi che cosa farà la Commissione Europea. Ora dovremmo parlare di contenuti e non litigare per mesi su potenziali candidati.


Dunque manca una decisione dell’Italia in relazione a Juncher.


La procedura dovrebbe essere quella di pervenire ad un consenso all’interno del Consiglio Europeo e del Parlamento Europeo prendendo in considerazione la dinamica politica che si è venuta a creare con le elezioni europee.


Ciò sa di nuovo di decisioni prese a porte a chiuse. Non vi è il rischio che gli elettori si sentano ingannati?


Certamente alcuni hanno votato nella convinzione di eleggere anche il Presidente della Commissione. Ma la maggioranza ha votato perché desidera una determinata Europa oppure perché rifiuta questa Europa. A queste persone – molte delle quali non hanno un lavoro – dobbiamo delle risposte. Dobbiamo offrire loro prospettive.


Un tema del Semestre di Presidenza italiana del Consiglio Europeo, che inizierà a luglio, sarà l’immigrazione clandestina. Decine di migliaia di profughi sono sbarcati in Italia. Il Suo Governo si è più volle lamentalo di essere stato lasciato solo dall’UE.


La priorità è quella di salvare la vita di questi profughi. Con l’operazione Mare Nostrum facciamo quel che possiamo. Chiediamo però che il Frontex estenda il proprio mandato anche alle azioni di salvataggio. E’ una questione di capacità, di risorse: per Mare Nostrum l’Italia spende più che l’UE, per Frontex. Non possiamo permettercelo.


Quali altre misure sono previste?


Dobbiamo agire su diversi livelli. Occorre combattere alle radici le cause dell’immigrazione clandestina: violenza e povertà nei Paesi di provenienza e di transito. In quei Paesi l’Europa deve impegnarsi più fortemente sotto forma di aiuti allo sviluppo e di sostegno alla costruzione di istituzioni. Che una stabilizzazione politica freni il flusso migratorio lo dimostra la Tunisia, Paese dal quale non giungono quasi più migranti.


L’Italia si adopererà anche per una revisione delle leggi UE sul diritto di asilo? Finora è in vigore la regola che un profugo può presentare istanza d’asilo solo nel Paese UE in cui è entrato.


Sì, dobbiamo trovare una forma più sensata e ragionevole di regolamentare le domande d’asilo a livello europeo, anche in considerazione del fatto che un sempre maggiore numero di profughi giunge da aree di conflitto quali la Siria, il Corno d’Africa e la Regione sahariana e chiede asilo. Dobbiamo parlare anche di regole comuni sulla ripartizione dei profughi.


Paesi come l’Austria e la Germania sono contrari.


Ne siamo consapevoli.


Anche la crisi in Ucraina interesserà l’Italia durante il suo Semestre di Presidenza dell’UE. Lei ha detto in occasione della Sua recente visita negli USA che l’UE sta preparando sanzioni più severe contro la Russia.


Ho detto che l’UE sta preparando sanzioni più severe quale strumento di pressione. Obiettivo rimane il dialogo. Vi sono segnali di possibili colloqui tra Kiev e Mosca. Obiettivo è anche il superamento delle divisioni all’interno dell’Ucraina con l’aiuto della Comunità internazionale, Russia compresa.

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