Questo sito utilizza cookie tecnici, analytics e di terze parti.
Proseguendo nella navigazione accetti l'utilizzo dei cookie.

Preferenze cookies

Gentiloni: «Wir müssen Freiheit und Integration ins Zentrum rücken» (Frankfurter Allgemeine Zeitung)

(Traduzione di cortesia)


Signor Ministro degli Esteri; come è la vostra visione dell`Europa e quale ruolo dovrebbe svolgere l`Italia nell`Europa del futuro?


Non dobbiamo chiudere gli occhi di fronte al fatto che ci sono chiari segni di sentimento antieuropeo. Vedo una tendenza isolazionista da un lato, e dall`altra parte una politica che si apre al mondo, che supera le paure della gente, la demonizzazione dell`Europa, le misure economiche protezionistiche e il rifiuto dei migranti. Vedo l`Italia come una nave ammiraglia in un`Europa aperta del futuro.


Abbiamo bisogno di spostare il progetto Europa con i suoi ideali di libertà e di integrazione nuovamente al centro.


25 anni fa il Muro di Berlino è caduto, infine, non solo perché il comunismo non è riuscito, ma perché c`era un`Europa con l`obiettivo di unificazione dei due Stati tedeschi in libertà, e questa visione di un`Europa libera sopravvive.


Lei continua a pensare che il modello di un`Europa Unità sia attraente?


L`Europa è una calamita per le sue tradizioni e la cultura, il suo modello principi politici, sociali, giuridici ed economici. Purtroppo i popoli del cuore d`Europa se ne rendono conto meno di coloro che vivono nei Paesi più periferici, in Ucraina o nei Balcani.


Che ruolo ha avuto l`Italia in questo fino ad ora?


Il contributo più importante finora del primo ministro Matteo Renzi è stato che ha vinto le elezioni europee contro questo sentimento anti-europeo. Con la fine del governo di Silvio Berlusconi nel 2011 sono usciti di scena i poteri che non erano riusciti a portare fuori dalla crisi l`Italia e che vedevano l`Europa come un problema. Questo sentimento è ancora presente e deve essere superato. Allo stesso tempo, l`Italia deve fare le sue riforme; purtroppo, in tempi economicamente difficili, dopo che non è stato fatto nulla negli anni precedenti alla crisi.


Ma la recessione in corso da due anni non deve essere un pretesto per non fare nulla. L`Italia conferma il suo impegno a rispettare pienamente la normativa europea e di lavorare con gli Stati partner per risolvere assieme tutti i problemi dell`Europa; verso una nuova crescita economica sciogliendo i problemi delle migrazioni.


Attualmente tutti gli occhi sono puntati sul confine orientale dell`Europa e sul conflitto tra Russia e Ucraina. L`Italia ha, a causa dei suoi stretti legami economici nel settore dell`energia con Mosca, interessi individuali?


L`Italia sostiene pienamente la politica dell`UE nei confronti della violazione inaccettabile di Mosca dei confini territoriali dell`Ucraina. Siamo arrivati alla crisi, perché l`Ucraina desidera avvicinarsi all`UE; e ne ha tutto il diritto. E anche l`Italia, di percorrere la via delle sanzioni, pur essendo Mosca un importante partner economico di Roma. Tali sanzioni devono essere adeguate e reversibili. Ma questo non basta: allo stesso tempo, l`UE deve continuare a tenere tutti i canali di dialogo aperti.


E` per tutti già evidente che le sanzioni hanno avuto degli effetti concreti, per esempio sul prezzo del petrolio. Ma non si deve pensare che le sanzioni da sole possano cambiare la posizione di Mosca. Infine, l`Ucraina deve garantire che non vuole diventare parte della NATO; e al tempo stesso la sovranità dell`Ucraina non può essere toccata.


Il confine meridionale dell`Europa è, naturalmente, estremamente importante per l`Italia. Fino il 31 ottobre, la Marina Militare Italiana ha tratto in salvo con i loro interventi Mare Nostrum circa 170.000 migranti in fuga attraverso lo Stretto di Sicilia all`Europa. L`Italia vuole sottrarsi da questa responsabilità?


Per l`Italia il confine Sud dell`Europa non è meno importante di quello est. Ma questo confine non è solo un problema di Grecia, Spagna e Italia, ma deve essere `europeizzato`; anche se questo non significa che si deve pensare nella distribuzione dei migranti per ogni paese in strette percentuali.


La nostra operazione “Mare Nostrum”, (con questa operazione i migranti venivano salvati vicino alla costa della Libia), è stata apprezzata da tutti; ma con “Triton” (le operazioni di soccorso vicino alle frontiere dell`Unione europea), ora inizia un nuovo capitolo. L`Italia vuole offrire spazio sufficiente nei campi profughi e registrare l`identità di tutti i migranti. Infine, l`Italia è parte di un gruppo di Paesi con uno sguardo particolare verso la Libia.


L`Italia ha la presidenza di turno dell`Ue, che termina alla fine dell`anno, ha portato qualcosa di essenziale per l`Europa?


L`Italia contribuisce, durante il semestre dell`Unione europea, a affrontare i problemi europei in modo più strategico e politico, anche se dobbiamo renderci conto che non siamo sempre d`accordo; per esempio sul rigore e sulla crescita. Ma questo non deve portare alla semplice esclusione di questi argomenti controversi. L`Europa è parte del problema europeo. La dinamica europea è lenta e difficile.


Potrebbe anche essere il comportamento da `Bullerjahn von Brussel` da parte di Renzi rimanga nella memoria.


In generale i fiorentini sono conosciuti per il loro confronto diretto, ma possono anche essere molto diplomatici. Renzi è diventato noto come “rottamatore”, ma ora rappresenta un governo stabile, solidi contatti con il Presidente Giorgio Napolitano e con l`opposizione dell`ex Primo Ministro Berlusconi. Renzi è esperto nell`arte della diplomazia e contribuisce in modo significativo a contenere le forze del populismo e del nazionalismo.