Questo sito utilizza cookie tecnici, analytics e di terze parti.
Proseguendo nella navigazione accetti l'utilizzo dei cookie.

Preferenze cookies

Gentiloni-Steinmeier«Italia e Germania, impegno comune nel Corno d`Africa»

Guerre civili, persecuzioni, condizioni socio-economiche di deprivazione e violazioni dei diritti umani alimentano crescenti flussi migratori in particolare da diversi Paesi prossimi all`Europa. Spinti dalla speranza di trovare condizioni di sicurezza e un futuro migliori, i migranti intraprendono un lungo cammino verso l`Europa, affrontando situazioni di pericolo e sfruttamento e incontrando spesso la morte. L`Europa non può reagire a questa situazione con mere azioni di emergenza ai suoi confini. Soluzioni sostenibili alle attuali crisi di rifugiati e ai flussi migratori possono essere individuate, in un`ottica di diplomazia preventiva, solo attraverso il dialogo e la cooperazione con i Paesi di origine e transito. Dobbiamo anche sostenere i Paesi di accoglienza di prima linea che, trovandosi nelle immediate vicinanze dei grandi focolai di crisi, sono esposti a gravi pressioni. Questo è stato l`approccio seguito nella Conferenza sui profughi siriani, tenutasi lo scorso ottobre a Berlino, nel corso della quale abbiamo riconosciuto la nostra responsabilità sia nei confronti dei rifugiati siriani in fuga dalla guerra civile sia nei confronti dei Paesi dì accoglienza.


Insieme al Medio Oriente, l`Africa dell`est è una delle principali regioni di partenza dei migranti che tentano di raggiungere l`Europa attraversando il Mediterraneo. Un numero crescente di somali, etiopi e sudanesi affronta questa pericolosa odissea. Le vittime del tragico naufragio del 3 ottobre 2013 al largo di Lampedusa provenivano per la maggior parte dall`Eritrea. Sul piano umanitario, con l`operazione “Mare Nostrum”, l`Italia ha dato una risposta rapida ed efficace che ha consentito di soccorrere circa 100.000 migranti in difficoltà.


Tuttavia la traversata del Mediterraneo è solo l`ultima tappa del lungo viaggio dal Corno d`Africa all`Europa. Fin dal momento della loro partenza, i migranti sono continuamente esposti al pericolo di essere vittime di gravi violazioni dei diritti umani o di emergenze umanitarie. Si stima che dal 2009 dai 25 ai 30 mila cittadini eritrei, somali ed etiopi siano stati rapiti e torturati lungo la rotta migratoria dell`Africa dell`est per ricattare le loro famiglie e ottenere elevati riscatti.


L`Italia e la Germania hanno quindi deciso di rafforzare il loro impegno congiunto nel Corno d`Africa nell`ambito del Processo di Khartoum che, nato su iniziativa dell`Italia, è al centro della Conferenza internazionale per la quale ci siamo riuniti oggi a Roma. Si tratta di un processo politico, in cui i Paesi europei e quelli del Corno d`Africa si propongono di combattere insieme il traffico e il contrabbando di esseri umani in coerenza con i principi della Conferenza di Rabat svoltasi ieri a Roma.


Come Ministri degli Esteri di Italia e Germania, vogliamo dare nel Corno d`Africa prova concreta del valore aggiunto che la politica estera può dare nel combattere le cause strutturali dei flussi migratori e nel sostenere i Paesi di transito. Vogliamo e dobbiamo andare oltre mere azioni di polizia o misure umanitarie, che possono dare risposte solo di breve termine; nel lungo, serve solo una nuova “partnership” con i Paesi di origine e transito, in particolare quelli del Corno d`Africa ed i Paesi mediterranei di transito (Libia in primis, ma anche Egitto e Tunisia).


Come prima misura, intensificheremo in questa regione le nostre azioni diplomatiche a supporto della stabilità politica come mediazioni nella composizione di conflitti, ad esempio in Sudan o Somalia; sostegno alle missioni di pace delle Nazioni Unite e dell`Ue; iniziative contro il contrabbando di armi di piccolo calibro e a favore del disarmo.


Poi contribuiremo al rafforzamento della tutela dei diritti dei rifugiati e dei migranti e delle capacità locali di contrasto al traffico di esseri umani. In quest`ambito rientrano programmi di formazione degli agenti di frontiera per affinare le loro capacità di identificazione dei trafficanti e delle loro vittime, nonché le loro capacità di reazione ai crimini correlati. Possiamo anche migliorare le misure di protezione nei campi profughi e nei loro dintorni, rafforzando l`assistenza socio-psicologica e sanitaria delle vittime.


Infine effettueremo programmi volti a migliorare le condizioni socio-economiche e giuridiche di rifugiati e migranti nei Paesi di transito lungo le rotte di migrazione, nella convinzione che, se già nei loro Paesi essi intravedessero la possibilità di una vita accettabile, sarebbero disincentivati a lasciarli. Concretamente si tratterà di potenziare l`offerta di accesso ai servizi pubblici, come istruzione e assistenza sanitaria, nei Paesi ospitanti; di fornire consulenza alle autorità locali nell`implementazione della legislazione sull`asilo e sugli stranieri; di rendere in definitiva un contributo alla stabilizzazione delle istituzioni statali e di facilitare il dialogo sulla good governance.


L`Italia e la Germania vedono la Conferenza di Roma (del 28 novembre) come una prima importante tappa di un impegno congiunto a favore dei Paesi del Corno d`Africa. Coopereremo strettamente all`interno del Processo di Khartoum, con i Paesi che vi partecipano, con l`Unione europea e l`Unione africana. Solo quando i temi migratori diventeranno parte integrante della politica estera europea, potremo dare un contributo efficace alla gestione delle crisi migratorie