Gentile Direttore,
desidero fornire il mio contributo ai dibattito suscitato dall’approvazione parlamentare della risoluzione di autorizzazione delle missioni internazionali per delineare un quadro più chiaro dell’impegno dell’Italia in Libia.
La Libia è una priorità assoluta della politica estera italiana e la sua stabilizzazione risponde a specifici interessi nazionali in termini di contrasto al terrorismo, di lotta al traffico di esseri umani e di rapporti economico-commerciali. La dimensione umanitaria della lotta ai trafficanti dl esseri umani è per il Governo Italiano di fondamentale importanza. Per questo abbiamo avviato un’azione di aggiornamento del “Memorandum d’intesa sulla cooperazione nel campo dello sviluppo, del contrasto all’immigrazione illegale, al traffico di esseri umani, al contrabbando e sul rafforzamento della sicurezza delle frontiere”, firmato dall’allora Presidente del Consiglio Gentiloni e dal Presidente Al Serraj il 2 febbraio 2017.
Dopo un lungo lavoro diplomatico, con la mia visita a Tripoli del 24 giugno abbiamo ottenuto l’impegno del Governo libico a modificare il Memorandum sulla base di principi per noi fondamentali: il miglioramento delle condizioni dei migranti (con l’obiettivo del progressivo superamento del sistema del centri); il rafforzamento dello stato di diritto e della tutela dei diritti umani dei migranti; il consolidamento del ruolo delle Organizzazioni Internazionali e della società civile. Su tali basi il 2 luglio il Comitato misto italo-libico si è riunito per iniziare a negoziare il nuovo testo. Parallelamente alla revisione del Memorandum, l’Italia sta lavorando per migliorare le condizioni di vita di rifugiati, sfollati interni e migranti presenti in Libia contribuendo ín maniera decisiva alle attività delle principali Organizzazioni ONU presenti sul terreno, in particolare OIM e UNHCR. Questo lavoro lo sta portando avanti non solo il ministero degli Affari Esteri, ma tutto il governo. E la maggioranza parlamentare che lo sostiene offre il suo apporto in modo determinante. Non mi riferisco, naturalmente, solo al M5S, ma anche a tutte le altre forze politiche, che ringrazio.
Quella libica è una crisi complessa e articolata. Una crisi che richiede equilibrio, pragmatismo e serietà. Questo esecutivo, lavorando con costanza e dedizione, ha reso possibili migliaia di rimpatri volontari e umanitari di migranti dalla Libia verso i Paesi di origine. Siamo l’unico Stato europeo che effettua evacuazioni umanitarie dirette di rifugiati vulnerabili. A ciò, inoltre, si aggiunge il fondamentale contributo che offriamo a UNHCR per i trasferimenti umanitari di rifugiati dalla Libia, in vista del successivo reinsediamento in Paesi sicuri. Abbiamo recentemente finanziato, per una quota rilevante, il Piano d’Azione congiunto di OIM e UNHCR per la Libia, elaborato su nostra richiesta, che permetterà la realizzazione di progetti di aiuto alla popolazione, il rafforzamento dell’assistenza ai migranti e ai rifugiati e lo svolgimento di attività di formazione in materia di diritti umani per i funzionari libici addetti alla gestione dei flussi migratori e alle strutture detentive. Mi sembrano quindi davvero ingiuste le critiche di scarsa attenzione a questi aspetti mosse nella lettera di Roberto Saviano pubblicata ieri sul suo giornale. In questa cornice di complessità, è vero, bisogna anche essere realistici: nonostante tutti I nostri sforzi, è evidente che l’Italia non possa farsi carico da sola dei circa 650mila migranti e rifugiati presenti in Libia e per questo stiamo lavorando affinché anche le Istituzioni europee e gli Stati membri dell’Unione Europea facciano la loro parte, con una responsabilità condivisa nell’offrire soluzioni concrete ai rifugiati e ai migranti che si trovano in Libia attraverso corridoi umanitari europei.