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Di Maio: ” Vorrei che foste qui … l’Italia fa appello ai turisti”  (The Times)

I turisti britannici non dovrebbero aver paura di venire in Italia, ha affermato ieri il Ministro degli Esteri del paese, nonostante i timori che una seconda ondata di infezioni da Covid-19 si stia diffondendo nell’Europa occidentale.

“L’Italia ha vissuto uno dei momenti più difficili della sua storia”, ha detto al Times Luigi Di Maio . “Ma grazie ai nostri medici ed esperti e al grande senso di responsabilità dimostrato da tutti i nostri cittadini durante il lockdown, l’Italia è tornata a vivere”.   

Di Maio, 34 anni, membro influente del Movimento Cinque Stelle, è ministro degli Esteri in una difficile alleanza con il Partito Democratico di centro-sinistra dal settembre dello scorso anno. “I britannici che decideranno di trascorrere le loro vacanze in Italia troveranno non solo il bellissimo paese che tutti conosciamo, ma l’entusiasmo e l’energia di un popolo che sta tornando a vivere dopo aver vissuto un periodo drammatico”, ha dichiarato Di Maio.   

L’Italia è stato il primo Paese in Europa ad essere travolto dalla pandemia del coronavirus. Alcuni degli ospedali del ricco nord sono stati travolti da pazienti. Le bare sono state trasportate in convogli di camion dell’esercito da Bergamo, a nord-est di Milano, una delle città più colpite, dopo che i servizi funebri locali erano stati sommersi.

Il puntuale rispetto delle misure imposte dal lockdown e delle disposizioni sull’uso della mascherina e sul distanziamento sociale hanno abbassato il tasso di infezione, mantenendo i nuovi casi al di sotto delle 300 unità e i decessi spesso in cifre singole.   

“I cittadini britannici in visita in Italia troveranno un paese sicuro perché la situazione epidemiologica è sotto controllo”, ha dichiarato Di Maio. Il paese ha quadruplicato il numero di letti di terapia intensiva disponibili negli ospedali, ha affermato.  

I turisti potranno utilizzare i normali mezzi di trasporto e saranno tenuti a rispettare le norme sull’uso delle maschere e sul distanziamento sociale, in vigore in uno stato di emergenza esteso fino a ottobre. Sarà misurata loro la temperatura, spesso all’arrivo in un hotel o in spiaggia.

“Abbiamo messo in atto tutte le misure, non per garantire corridoi sicuri ma un paese sicuro”, ha dichiarato Di Maio. Nel sud, tuttavia, l’arrivo di oltre 6.000 migranti in piccole imbarcazioni provenienti dal Nord Africa nell’ultimo mese ha sovraccaricato le strutture di accoglienza.  

Le fughe di massa dai centri disposti per la quarantena hanno allarmato la popolazione locale e minacciano di scoraggiare i turisti.

Di recente, quattro migranti sono risultati positivi al Covid-19 nella sovraffollata struttura di Lampedusa e almeno 99 rifugiati sono risultati positivi tra coloro che sono arrivati ​​lo scorso mese. Un centro per i migranti della città di Treviso, a nord di Venezia, ha rilevato 133 casi positivi tra i 293 residenti.

Martedì le autorità maltesi hanno scoperto che circa i due terzi di un gruppo di 94 migranti sono risultati positivi al virus.  Di Maio ha affermato che l’Italia sta cooperando con il governo della Tunisia, punto di partenza di molti degli ultimi arrivati, per cercare di arginare il fenomeno. Luciana Lamorgese, Ministro dell’Interno italiano, si è recata a Tunisi lunedì e ha deciso di rafforzare il meccanismo di rimpatrio tra i due paesi.  

“Ci saranno voli bisettimanali per rimpatriare i cittadini tunisini”, ha dichiarato Di Maio . “Spiegheremo alle persone che vengono in Italia dalla Tunisia che non solo la Tunisia è un paese sicuro, ma è un paese con il quale abbiamo un accordo di rimpatrio.  

“Chiunque arrivi in Italia da questo paese non ha motivo per ottenere un permesso di soggiorno.”

Di Maio ha dichiarato che l’Italia ha sollecitato Bruxelles per riattivare un sistema europeo di redistribuzione dei migranti, bloccato dalla pandemia. Ciò aiuterebbe l’Italia nei suoi sforzi di rimpatrio e fornirebbe aiuti economici alla Tunisia. “Dobbiamo affrontare il fatto che le frontiere marittime dell’Italia sono le frontiere marittime dell’Unione europea”, ha affermato.  

La situazione in Libia, un paese tormentato dalla guerra civile e un altro punto di partenza per i migranti del Mediterraneo, è ancora più complessa, ha riconosciuto Di Maio.  

La cooperazione dell’Italia con la guardia costiera libica nel bloccare le navi dei migranti e riportare i loro passeggeri alle condizioni atroci nei campi profughi è stata fonte di tensione tra i Cinque Stelle e gli alleati del Partito Democratico. I democratici hanno accusato il governo di complicità nelle violazioni dei diritti umani.

“In un paese in guerra è chiaro che la questione riguardi i diritti umani”, ha dichiarato Di Maio. “Ma tutto ciò che facciamo è aiutare il popolo libico a fornire le condizioni minime per il rispetto dei diritti umani”.  

Il ministro ha affermato che circa 800.000 migranti si sono rifugiati in Libia e che il governo italiano sta lavorando con le agenzie delle Nazioni Unite per favorire il loro rimpatrio volontario. Circa 80.000 persone tra la Libia e il Niger hanno accolto l’offerta di assistenza, ha affermato.

“Aiutiamo le persone che hanno raggiunto la Libia pensando di aver trovato Eldorado per tornare a casa con un sostegno finanziario, che stiamo finanziando”, ha dichiarato.

Di Maio ha respinto l’ipotesi secondo cui l’Italia sia stata inefficace nei suoi rapporti con la sua ex colonia nordafricana. “Non è solo un problema mediterraneo”, ha ribadito Di Maio. “Riguarda un Paese in cui il conflitto rischia un’escalation internazionale, oltre a rappresentare una grave una grave minaccia di terrorismo per il continente europeo”.

 

 

Versione originale

Di Maio: “Wish you were here… Italy appeals for tourists”  (The Times)

 

British tourists should not be afraid of coming to Italy, the country’s foreign minister said yesterday, despite fears that a second wave of Covid-19 infections is beginning in western Europe.

“Italy has lived through one of the most difficult moments of its history,” Luigi Di Maio told The Times. “But thanks to our doctors and experts and the great sense of responsibility shown by all our citizens during the lockdown, Italy is up and running again.”

Mr Di Maio, 34, an influential member of the anti-establishment Five Star Movement, has served as foreign minister in an uneasy alliance with the centre-left Democratic Party since September last year. “Britons who decide to spend their holiday in Italy will find not just the beautiful country that we all know but the enthusiasm and energy of a people who are getting going again after living through a dramatic period,” Mr Di Maio said.

Italy was the first country in Europe to be engulfed by the coronavirus pandemic. Some of its hospitals in the wealthy north were overwhelmed by patients. Coffins were transported in convoys of army lorries from Bergamo, one of the hardest hit cities, northeast of Milan, after local funeral services were swamped.

Disciplined adherence to a strict lockdown and respect for rules on face coverings and social distancing have brought down the infection rate, with recent new cases usually under 300 and deaths often in single figures.

“British citizens visiting Italy will find a safe country because the epidemiological situation is under control,” Mr Di Maio  said. The country had quadrupled the number of intensive care beds available in hospitals, he said.

Tourists could use normal transport and would be required to respect rules on masks and social distancing, in force under a state of emergency extended until October. They were also likely to have their temperature read, often on arriving at a hotel or at the beach.

“All measures are in place, not to guarantee safe corridors but a safe country,” Mr Di Maio said. In the south, however, the arrival of more than 6,000 migrants in small boats from north Africa over the past month has swamped reception facilities.

Mass breakouts from quarantine centres have alarmed the local people and threatened to deter holidaymakers.

Four migrants recently tested positive to Covid-19 in Lampedusa’s overcrowded reception facility and at least 99 refugees have been found to be positive among those who arrived over the past month. A migrant centre in the town of Treviso, north of Venice, has reported 133 positive cases among 293 residents.

The Maltese authorities on Tuesday found about two thirds of a group of 94 migrants tested positive for the virus. Mr Di Maio said that Italy was cooperating with the government of Tunisia, the point of origin for many recent arrivals, to try to stem the flow.

Luciana Lamorgese, the Italian interior minister, visited Tunis on Monday and agreed to strengthen the repatriation mechanism between the two countries.

“There will be twice-weekly flights to repatriate Tunisians,” Mr Di Maio said. “We will explain to people coming to Italy from Tunisia that not only is Tunisia a safe country but it is a country with which we have a repatriation agreement.

“Whoever arrives from there in Italy does not have grounds to obtain a residency permit.”

Mr Di Maio said that Italy was also urging Brussels to reactivate an EU migrant redistribution system that was halted by the pandemic. This would help Italy with its repatriation efforts, and provide economic aid to Tunisia. “We have to face the fact that the maritime frontiers of Italy are the maritime frontiers of the European Union,” he said.

The situation in Libya, a country racked by civil war and another jumping-off point for Mediterranean migrants, was even more complex, Mr Di Maio acknowledged.

Italy’s co-operation with the Libyan coastguard in blocking migrant boats and returning their passengers to atrocious conditions in refugee camps has been a source of tension between Five Star and its Democratic Party allies. The Democrats were accusing the government of complicity in human rights abuses.

“In a country at war there is naturally an issue of human rights,” Mr Di Maio said. “But everything we do is to help the Libyan people, to provide the minimum conditions for the respect of human rights.”

The minister said that about 800,000 migrants were sheltering in Libya and the Italian government was working with United Nations agencies to encourage their voluntary repatriation. About 80,000 people between Libya and Niger had accepted the offer of assistance, he said.

“We help people who reached Libya thinking they had found Eldorado to return home with some financial support, which we are funding,” he said.

Mr Di Maio rejected suggestions that Italy had been ineffectual in its dealings with its former north African colony. “It’s not just a Mediterranean problem,” Mr Di Maio said. “It concerns a country where the conflict risks an international escalation, as well as representing a serious threat of terrorism for the European continent.”

 

 

 

 

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