ROMA. Oggi e domani è in programma alla Farnesina la XIV Conferenza degli Ambasciatori e delle Ambasciatrici italiane, con più di 130 nostri capi missione impegnati nel mondo. L’evento sarà aperto dal capo dello Stato Sergio Mattarella e chiuso dal premier Mario Draghi.
Ambasciatore Ettore Sequi, il titolo scelto quest’anno è «Ripartire insieme». Con quali obiettivi?
«La Farnesina è un’amministrazione complessa nella sua struttura organizzativa. È dunque fondamentale riunirci tutti per qualche giorno in un unico luogo, per fare un bilancio dei risultati raggiunti e per delineare priorità e percorsi d’azione per il prossimo futuro. Discuteremo degli interessi dell’Italia e della sua collocazione nel mondo di oggi, del ruolo delle donne in diplomazia, di multilateralismo efficace. I lavori della Conferenza saranno articolati in sessioni ispirate ai tre pilastri tematici della presidenza italiana del G20 appena conclusa: Persone, Pianeta, Prosperità. Ma abbiamo aggiunto una quarta parola che comincia anch’essa per “P”: la Pace».
Segretario generale, il Covid 19 è una tragedia per il mondo intero: qual è il contributo che può dare l’Italia?
«Due dati. Nel 2020 gli interventi emergenziali in favore degli italiani all’estero, coordinati dalla nostra Unità di Crisi, sono più che triplicati rispetto al 2019, superando quota 150 mila. Inoltre, colmare il gap in termini di vaccini con i Paesi a basso reddito risponde certamente a un imperativo morale, ma va considerata anche un’azione nell’interesse degli italiani. L’Italia ha sostenuto sin da principio iniziative multilaterali come l’Act Accelerator e la Covax Facility con quasi 400 milioni di euro e impegnandoci a donare oltre 45 milioni di dosi entro il 2021».
L’Italia è impegnata in una grande campagna di promozione del sistema Paese all’estero: quali sono le sfide per il 2022?
«Oggi possiamo parlare di un vero e proprio boom dell’export italiano. In valori assoluti, le esportazioni dei primi 10 mesi del 2021— pari a circa 423 miliardi di euro — superano non solo i 356 miliardi del medesimo periodo del 2020, ma anche i 402 miliardi raggiunti nei primi dieci mesi del 2019, anno d’oro dell’export italiano. L’Italia è policentrica, resiliente e ricca di talenti: queste sono quindi le direttrici della programmazione della Farnesina per il 2022, anno in cui nascerà la nuova Direzione generale per la diplomazia pubblica e culturale. Presenteremo, con format originali prodotti dal ministero degli Esteri, le filiere produttive, i poli tecnologici e scientifici, le storie di sostenibilità e di inclusività».
II 2021 è stato anche segnato dalle storie drammatiche di due giovani diplomatici italiani: l’ambasciatore Luca Attanasio, ucciso in Congo. E Tommaso Claudi, console in Afghanistan, protagonista nei giorni confusi della presa di Kabul da parte dei talebani.
«Vi ringrazio per aver ricordato i due colleghi. Luca ha dedicato gran parte della sua carriera al servizio dell’Italia in luoghi e situazioni difficili. Spero che la sua memoria sia d’ispirazione per tanti giovani colleghi. Anche il lavoro di Tommaso in Afghanistan è stato guidato da spirito di servizio, coraggio e preparazione. Perciò, alle nuove leve che guardano con interesse a questa carriera, rivolgo l’invito a prendere in considerazione una professione che pone l’Italia al centro della propria missione. Prendo a prestito, condividendolo in pieno, un concetto che sta molto a cuore al ministro Di Maio: non c’è nulla di più alto che mettersi al servizio del proprio Paese».