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Sardegna e Uganda contro la desertificazione

L’esperienza che la Sardegna ha maturato contro la desertificazione sarà messa a disposizione di una regione dell’Uganda occidentale in progetti per l’approvvigionamento idrico, la gestione delle risorse forestali e la formazione mirata al rimboschimento. Le due regioni hanno infatti sottoscritto ad Adjumani un’intesa per promuovere lo scambio di buone pratiche in questi settori.  

Alla cerimonia della firma hanno preso parte l’assessore degli affari generali della regione Sardegna Filippo Spanu, e il vice primo ministro Moses Ali per la Sub Regione Madi West Nile, alla presenza dell’ambasciatore d’Italia Domenico Fornara, del ministro dell’Agricoltura del governo ugandese Vincent Ssempijja e dell’ambasciatrice in Italia Elizabeth Paula Napeyok.

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“Il rapporto di cooperazione appena nato tra i nostri due territori – ha detto l’assessore Spanu – è un esempio concreto di ‘cooperazione territoriale decentrata’, basata sulla condivisione di problematiche comuni e sulla diretta richiesta di intervento del Governo ugandese. L’accordo è nato in stretto raccordo con lo Stato italiano e la presenza dell’ambasciatore Fornara a Adjumani ha avuto per noi un grande significato. In questi giorni ho avuto modo di apprezzare questo territorio in cui sono presenti molte opportunità e una popolazione molto giovane, ricca di slanci ed energie, e proprio a partire da questi aspetti possiamo costruire con successo le nostre proposte progettuali condivise in modo tale da renderle il più possibile efficaci e sostenibili”. La Sub Regione del Madi-West Nile intende avvalersi del supporto scientifico della Regione per le attività di rimboschimento e la formazione dei suoi tecnici in questo campo specifico.

I tecnici e i ricercatori giunti dalla Sardegna –  Luciano Gutierrez e Laura Altea del ‘Nucleo di Ricerca sulla desertificazione’ (NRD) dell’Università di Sassari, i tecnici dell’Enas Maria Antonietta Dessena e Andrea Virdis, e funzionari dell’Unità di Progetto della Regione sui flussi migratori guidata da Marco Sechi – attraverso sopralluoghi e incontri con la popolazione, gli amministratori locali e gli esperti ugandesi, stanno verificando sul campo la reale situazione per poi definire la proposta progettuale che sarà messa a punto entro la fine dell’anno.
La Sub Regione del Madi-West Nile è impegnata con grande generosità nell’accoglienza di oltre 500mila rifugiati provenienti dal Sud Sudan, che vivono in 48 insediamenti. Solo il territorio di Adjumani ospita oltre 200mila persone in fuga da guerre e persecuzioni. Tutto questo determina una continua pressione sulle risorse territoriali: terreni, foreste, zone umide e acqua. “È un’apertura doverosa verso un Paese che ospita al suo interno oltre un milione di rifugiati e che ha raggiunto il terzo posto a livello mondiale nell’accoglienza” – ha aggiunto Spanu. Dai numerosi incontri tra le due realtà regionali emergono anche  opportunità per gli imprenditori sardi in un mercato molto interessante soprattutto negli ambiti del turismo, delle opere pubbliche e delle energie rinnovabili.