Questo sito utilizza cookies tecnici (necessari) e analitici.
Proseguendo nella navigazione accetti l'utilizzo dei cookies.

Bolivia: la Cooperazione italiana impegnata nella lotta alla leucemia

Venti anni di aiuto della Cooperazione italiana alla sanità in Bolivia 

 Venti anni di collaborazione tra la Cooperazione italiana e l’Unità di Biologia cellulare dell’Università Maggiore de San Andreas a La Paz hanno portato importanti frutti contro la leucemia in Bolivia. Oltre 1.699 diagnosi su bambini e 1.613 su adulti di leucemia linfoblastica, più di 450 malati di Leucemia mieloide cronica presi in carico e curati gratuitamente. La collaborazione è nata  nel 1997, quando i responsabili del progetto di cooperazione italo-boliviano in oncoematologia dell’Associazione “Paolo Belli” del comune di Bergamo, hanno firmato un accordo di cooperazione scientifica con l’Università de La Paz. Da allora di strada ne è stata fatta molta e l’anniversario dell’inizio di questo percorso andava celebrato. Così  

 presso l’Auditorio della Facolta’ di Medicina dell’ Universidad Mayor de San Andres (UMSA) si e’ tenuta una cerimonia cui hanno preso parte l’Ambasciatore d’Italia in Bolivia,  Placido Vigo, il Rettore dell’UMSA, Waldo Albarracin, il Direttore dell’Unità di Biologia cellulare, Ricardo Amaru. ”Grazie all’L’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo – ha sottolineato l’Ambasciatore Vigo nel corso della cerimonia – L’Università de San Andreas e’ riuscita ad ottenere significativi risultati”. L’Ambasciatore ha poi ricordato che in tutta la Bolivia funziona soltanto il laboratorio guidato dal Prof. Amaru e sostenuto dai fondi della nostra Cooperazione allo Sviluppo, e ha ribadito l’importanza ”dei numerosi programmi attivi di Assistenza Tecnica nel settore Salute, come quello per la Prevenzione e Riabilitazione della dipendenza da sostanze stupefacenti e alcolici, e  il miglioramento della diagnosi di cancro del collo dell’utero che collocano la Cooperazione Italiana come leader del settore salute in Bolivia”. Il Rettore Albarracin ha ricordato come la collaborazione con gli Atenei italiani e la Cooperazione  contribuiscono ogni giorno a consolidare il diritto alla salute e alla vita in Bolivia,  considerando anche che i servizi di diagnosi e trattamento nel Paese, a causa degli alti costi, si traducono in esclusione sociale principalmente per le persone povere. Infine Albarracin ha sollecitato la Cooperazione Italiana a prendere in considerazione il finanziamento dell’ampliamento dell’attuale Unità di biologia cellulare, in previsione della trasformazione dell’Unita’ in Istituto di ricerca al servizio della popolazione boliviana. 

Ti potrebbe interessare anche..