La trasmigrazione dei popoli, l’integrazione e l’inclusione sociale sulla base del dialogo fra le diverse culture del Mediterraneo. Sono i temi che si ritrovano nello spettacolo di danza “Didone ed Enea” di Oplas/Centro Regionale della DanzaUmbria, andato in scena alla Citè de la Cultura di Tunisi grazie alla collaborazione tra l’Istituto di cultura italiano e il ministero degli Affari culturali tunisino.
Reinterpretando il libretto dell’opera originale di Purcell, dei giovani si trovano a raccontarsi, tutti in cerchio, le proprie storie personali (ed ognuno di essi rappresenta uno dei personaggi principali dell’opera: Didone, Enea, Belinda, Mercurio, le streghe, i compagni di Enea): raccontare per liberarsi, per andare oltre la forza del destino, per autodeterminarsi. Didone (o Elissa) è la prima regina di Cartagine che, innamorata dell’eroe troiano Enea, si uccide per la sua partenza improvvisa. Il balletto proposto da Oplas rintraccia il libretto di Nahum Tate della celeberrima opera di Purcell, ed esprime – trasportato in un’epoca contemporanea – un dramma che unisce le due sponde di uno stesso mare.
In scena, oltre ai danzatori di Oplas, l’ensemble del Balletto dell’Opera di Tunisi e del Nouveau Ballet Tunisien, in un progetto di coesione e sperimentazione che rappresenta per la Tunisia un primo e vero approccio di contaminazione artistica.
Oplas/Centro Regionale della Danza Umbria ha sede ad Umbertide, presso l’omonimo centro culturale dedicato interamente alla danza. Creata nel 1993, la compagnia è sostenuta dalla Regione Umbria ed ha ricevuto numerosi premi internazionali. Lo spettacolo di Tunisi rientra nell’ambito della 20ma edizione delle Giornate Teatrali di Cartagine.