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Toronto: conferenze e workshop sulla maschera teatrale

La potenza espressiva della maschera, manifestazione artistica tra le più antiche al mondo, trasversale in quasi tutte le culture, è stata al centro di conferenze e di un workshop organizzati dall’Istituto Italiano di Cultura di Toronto. A parlare della storia delle maschere e dell’antica arte di produrle in pelle sono state due rappresentanti della famiglia Sartori che, con il suo capostipite Amleto, in 70 anni di ricerca ha messo insieme un patrimonio di conoscenze storiche, pratiche e teoriche che è poi confluito nel Museo Internazionale della Maschera di Abano Terme. Nelle conferenze, che si sono tenute la prima presso l’Istituto Italiano di Cultura e la seconda presso l’Università di Toronto, è stato ricordato  come dopo la seconda guerra mondiale in Italia si sviluppò un rinnovato interesse per la commedia dell’arte. In particolare Giorgio Strehler, direttore del Piccolo Teatro di Milano, riunì diversi artisti con l’obiettivo di riscoprire la commedia e chiese ad Amleto Sartori di creare le maschere per la produzione de ‘Il servitore di due padroni’ di Goldoni con Marcello Moretti nel ruolo di Arlecchino. La ricerca di Sartori  produsse il primo metodo moderno di realizzazione delle maschere in pelle, che riprende la tradizione usata nel Rinascimento. Ed è su questo metodo per creare le maschere che è stato incentrato Il workshop di 10 giorni, organizzato in collaborazione con la compagnia teatrale canadese Bad New Days, presso il Centre for Drama, Theatre & Performance Studies dell’Universita’ di Toronto. Sono stati 15 gli studenti provenienti dal Canada e dagli Stati Uniti coinvolti nello studio della teoria, storia e fabbricazione delle maschere teatrali.