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Montevideo: confronto tra scienziati su misure anti Covid

L’Ambasciata d’Italia a Montevideo, con la Rete Italiana dei Ricercatori e Professori in Uruguay, ha organizzato una conferenza sulle politiche messe in atto per la gestione della pandemia da Covid 19 in Italia e in Uruguay .

 

montevideo

 

L’iniziativa, che si è inserita nell’ambito del programma per la Giornata della Ricerca 2021, ha visto la partecipazione di Silvio Brusaferro, Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità e portavoce del CTS, di Rafael Radi, Presidente dell’Accademia delle Scienze dell’Uruguay e di Juan Cristina, Direttore del Laboratorio di Virologia Molecolare del Centro di Ricerche Nucleari, Università della Repubblica. Aprendo i lavori l’Ambasciatore d’Italia in Uruguay, Giovanni Iannuzzi ha sottolineato il ruolo fondamentale della ricerca e dello scambio di esperienze e buone prassi internazionali nella lotta contro la diffusione del virus, auspicando che i contatti avviati durante la conferenza possano svilupparsi in future iniziative di cooperazione scientifica.

‘’Oltre a costituire un autorevole contributo per una maggiore conoscenza reciproca delle politiche pubbliche – ha sottolineato – l’evento testimonia la concreta vicinanza delle comunità scientifiche italiana e uruguaiana, legate da storici vincoli di amicizia e collaborazione’’. ‘’Emblema di questi legami è la Rete Italiana dei Ricercatori e Professori in Uruguay, di cui fanno parte oltre 60 accademici italiani e uruguaiani che hanno svolto un periodo di formazione accademica in Italia’’. Nel suo intervento Brusaferro, oltre ad avere ricordato il ruolo di primo piano svolto dall’Istituto Superiore di Sanità, ha illustrato l’approccio adottato dal Governo italiano nella gestione della pandemia, che ha compreso diversi strumenti, quali la quarantena – fondamentale per contrastare il primo arrivo dei contagi in Europa – il monitoraggio delle varianti del virus e l’avvio della campagna di vaccinazione. Radi, infine, ha valorizzato il sistema della ricerca in Uruguay, che ha consentito di predisporre rapidamente una strategia d’azione basata su dati scientifici che ha consentito, soprattutto da marzo a novembre 2020, un’efficace gestione della pandemia. I due accademici hanno infine riconosciuto l’esistenza di numerose sfide, che potranno essere affrontate solo attraverso una crescente cooperazione tra Paesi e sistemi di ricerca, fondamentale per condividere in tempi rapidi le informazioni e predisporre le misure più adeguate di risposta.

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