Un’opera di Leo Contini è andata ad arricchire la Collezione di Arte moderna e Contemporanea voluta dall’Ambasciatore d’Italia in Israele Gianluigi Benedetti per presentare “l’Italia attraverso l’arte agli ospiti della Residenza”.
Si tratta di ‘Op.16#7’ del 1989 che i figli di Contini hanno voluto aggiungere alla Collezione ospitata nella Residenza e curata da Ermanno Tedeschi, che nel corso degli ultimi quattro anni è stata integrata con donazioni anche di alcuni artisti israeliani contemporanei. Il quadro descrive un ambiente intimo, quello dello studio di un artista. Una mano con tre pennelli è al centro della composizione, in cui compare anche un panno celeste, che pare essere stato messo in posa per evidenziare i panneggi chiaroscurali. Soggetto che dipinge ed oggetto dipinto si sovrappongono in un gioco intellettuale tipico dell’artista, in cui emerge la sua inesausta passione per la figura umana e per i dettagli anatomici, spesso ispirata agli artisti del Rinascimento.
Contini, ingegnere nucleare, è morto l’anno scorso ed è stato un artista di origini italiane, residente in Israele da molti anni. Ha esposto le sue opere – ha ricordato l’Ambasciata – in mostre personali e collettive in tutto il mondo, a Tel Aviv, San Paolo, Ferrara, Milano, Parigi. Artista poliedrico è stato anche un innovatore dell’oggettistica ebraica: nella serie ‘judaica’ ha progettato “nuove e geniali forme per oggetti rituali ebraici” e nelle sue ‘anasculture’ ha indagato i limiti della percezione.