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Il Cairo: un libro sull’edificio dell’Ambasciata d’Italia

Un libro sulla storia dell’edificio che ospita l’Ambasciata d’Italia a il Cairo, riccamente illustrato con un ampio corredo fotografico,  stampato dagli Stabilimenti Tipografici Carlo Colombo di Roma in italiano e in arabo (ma già per il mese prossimo è attesa una versione inglese) è stato presentato nella capitale egiziana dall’Ambasciatore  Giampaolo Cantini, nell’ultima uscita pubblica del suo mandato prima dell’avvicendamento con l’Ambasciatore Michele Quaroni. 

Il libro, curato da Gaetano Cortese, non illustra però solo la storia dell’edificio, progettato dall’architetto Florestano Di Fausto, consulente del Ministero degli Affari Esteri, e terminato nel 1930, ma anche quella “delle relazioni italo-egiziane nell’epoca moderna” e “della comunità italiana” che, nel corso di due secoli”, “ha contribuito in modo efficace alla costruzione dello Stato e della societa civile” egiziani, ha sottolineato l’Ambasciatore Cantini. Dal punto di vista architettonico, il progetto di Di Fausto “è la ricerca di uno stile rappresentativo della proposta nazionale italiana”, individuato in quello “tardo rinascimentale di alcuni palazzi prestigiosi” di Roma, ha notato il direttore dell’Istituto italiano di cultura  del Cairo, Davide Scalmani, presentando il volume. 

La “lunga facciata” dell’edificio è però una sorta di “omaggio al paesaggio” del Nilo lungo cui sorge, ha notato fra l’altro Scalmani il quale ha ricordato come Di Fausto sia stato poi uno dei “padri fondatori della nostra Costituzione” e “uno dei principali artefici dell’articolo 9” del testo costituzionale, quello che stabilisce che “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura” e “tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”. “Valori rappresentati architettonicamente nell’Ambasciata italiana del Cairo”, ha concluso Scalmani.