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Berlino, ricevimento in Ambasciata per riunione annuale ECFR

Berlino, ricevimento in Ambasciata per riunione annuale ECFR
Berlino, ricevimento in Ambasciata per riunione annuale ECFR

L’Ambasciatore d’Italia a Berlino Armando Varricchio ha offerto un ricevimento in occasione della riunione annuale del Consiglio dello European Council on Foreign Relations, svoltosi quest’anno a Berlino tra il 9 e il 10 dicembre.

Al ricevimento in Ambasciata hanno partecipato, oltre al Direttore dell’ECFR, Mark Leonard, anche rappresentanti di Governo, tra cui il Ministro della Difesa portoghese, João Gomes Cravinho, il Vice Primo Ministro e Ministro per gli Affari Europei della Macedonia del Nord, Nikola Dimitrov, e il Ministro degli Esteri della Moldova, Nicu Popescu. Tra gli ospiti anche l’Amb. Stefano Sannino, Segretario Generale del SEAE, la Vice Direttrice ECFR Alba Lamberti, e il Direttore ECFR Roma, Arturo Varvelli.

Nel suo discorso di saluto, l’Ambasciatore Armando Varricchio ha sottolineato la solidità della posizione europeista e transatlantica della Germania: “questo è molto importante sia per l’Italia, per le nostre relazioni bilaterali e la cooperazione tra i nostri due Paesi nel plasmare il futuro dell’Europa, nonché per tutti gli altri partner UE e NATO”.

Nell’evidenziare che la pandemia ha rappresentato un evento traumatico in Europa e nel mondo, l’Ambasciatore ha cosí proseguito: “Dovremmo imparare dal passato e guardare con ambizione al futuro. Per essere pronti alle sfide che ci attendono, come è emerso in questi giorni, l’Unione europea ha bisogno di una propria autonomia strategica, cioè della capacità di agire nel contesto globale e di essere meno dipendente e vulnerabile in aree di importanza strategica fondamentale”. “Ecco perché dobbiamo essere in grado di affrontare questioni importanti come il miglioramento del funzionamento delle istituzioni dell’UE o l’allargamento dello spazio democratico europeo”, ha aggiunto Varricchio: “I valori definiscono chi siamo come europei e danno credibilità e potere unico alla nostra politica estera” e, in tale prospettiva, occorre cogliere l’opportunità offerta dalla Conferenza sul futuro dell’Europa.