Ci saranno anche italiani nel gruppo degli Osservatori in Siria decisi dalla risoluzione Onu n. 2034 del 21 aprile 2012. Il consiglio dei ministri si riunirà domani per autorizzare l’invio in Siria di personale militare non armato.
Sinora sul territorio siriano sono presenti 24 osservatori che entro la fine di maggio dovrebbero arrivare a circa 300 con il compito, secondo la risoluzione Onu, di verificareil rispetto del “cessate il fuoco” uno dei punti del piano Annan per portare a soluzione, in via pacifica, la crisi.
Elezioni legislative
Intanto in Siria è giornata di elezioni legislative per il rinnovo del Parlamento, che tutte le opposizioni giudicano una “farsa” e che quindi sono da loro boicottate. L’Assemblea del popolo è dominata da mezzo secolo dal Baath, il partito arabo socialista, guidato dall’attuale presidente Bashar al Assad, da dodici anni al potere dopo averlo ereditato dal padre Hafez, rimasto in carica per 30 anni.
La maggioranza dei seggi (127 su 250) rimane di fatto assegnata d’ufficio a candidati “operai” e “contadini” di liste vicine al regime. La minoranza dei seggi (123) è invece assegnata agli “indipendenti”.
Un anno di rivolte: 9.000 vittime
Dal marzo 2011 in Siria è in corso una rivolta popolare repressa nel sangue dalle forze militari e poliziesche del regime. Secondo il bilancio non aggiornato dell’Onu, in un anno di violenze sono morte più di 9.000 persone, per lo più civili.