Dall’incontro tra Obama e i principali interlocutori Ue al G20 che si è appena concluso a Los Cabos in Messico, è emersa “una comunità d’intenti delle due sponde dell’Atlantico sulla necessità di crescita, stabilità finanziaria e responsabilità fiscale”: lo ha detto il Ministro Giulio Terzi che ha spiegato come ci sia “forte preoccupazione in Usa per la situazione dell’Eurozona”, e c’è “una corresponsabilità molto sentita da Obama perché Usa e Ue rappresentano metà del pil mondiale”.
L’economia Usa, ha detto Terzi, ha subito rallentamenti negli ultimi tre mesi ed è anche per questo che il Presidente Obama è preoccupato. Ma è una preoccupazione “condivisa con noi, così come la volontà di lavorare insieme”, ad esempio, ad una “nuova architettura finanziaria che comprenda la supervisione del sistema bancario, misure per la ricapitalizzazione dei depositi e misure per la crescita”. Anche in Germania, ha aggiunto il Ministro, si sta maturando la convinzione che la crescita è la direzione da prendere. Tanto che con il suo omologo Guido Westerwelle, Terzi ha discusso un documento su una visione dell’Europa che va al di là della governance, e proprio su impulso dell’Italia “si è riconosciuto che la crescita ha una dimensione prioritaria”.
Una rete di sicurezza
L’Europa lavora a un sistema per aiutare i Paesi a rischio contagio, ad affrontare la situazione degli spread e portare avanti le riforme. Dopo mesi di negoziati e indiscrezioni, è il G20 di Los Cabos, in Messico, a sancire la presa di coscienza che occorre una rete di sicurezza per le economie dell’Eurozona, finite sotto attacco della speculazione. “Gli europei – è la formula utilizzata dal segretario al Tesoro Usa Tim Geithner – stanno cercando di assicurare nel brevissimo periodo il varo di misure che possano sostenere il loro sistema finanziario e far sì che i Paesi che stanno affrontando le riforme, come la Spagna e l’Italia, possano prendere prestiti a bassi tassi di interesse”. E dal Presidente Barack Obama arriva un messaggio ancor più chiaro: fate presto.
Allentare la pressione degli spread
Lo schema a cui si lavora non è il salvataggio toccato alla Grecia: piuttosto punta ad allentare la pressione degli spread, che sono a livelli di guardia, su Spagna e Italia e permettere ai due Paesi di proseguire con le riforme. “Si sta riflettendo – spiega il premier Mario Monti – sull’ipotesi di usare il fondo salva-Stati, che finora ha concesso solo prestiti, per comprare titoli di Stato sul mercato e abbassare gli spread. Monti parla di meccanismi che aiutino “Paesi che sono in regola con le norme di finanza, come l’Italia, a vedere riconosciuti” i loro sforzi “in termini di meno abnormi livelli di spread”. E il Premier avverte: “per l’Italia il tema bailout (il salvataggio, ndr) non si pone proprio. Per la Spagna limitatamente alle banche”.
Vertice quadrangolare a Roma
Il dossier passa ora al vertice a quattro di venerdì a Roma, quando Monti riceverà i leader di Germania, Francia e Spagna. E poi al consiglio Ue di fine mese, da cui il G20 si aspetta almeno una ‘road map’ che assomigli molto alla svolta attesa. Se il Premier spagnolo Mariano Rajoy si dice “soddisfatto”, è evidente il sostegno a Monti da parte del Presidente francese Francois Hollande: “l’Italia ha lanciato un’idea che merita di essere considerata. Ne parleremo a Roma”, dice il Presidente francese che invita a considerare un ruolo della Bce.