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Siria: portavoce Annan, il cessate il fuoco resta imperativo

Un cessate il fuoco resta “imperativo” in Siria, lo ha affermato a Ginevra Ahmad Fawzi, portavoce del mediatore internazionale per la crisi siriana Kofi Annan, sottolineando che “il primo obiettivo è di porre fine alle uccisioni”.


Un processo politico di transizione


Sabato scorso a Ginevra il nuovo Gruppo d’Azione sulla Siria indetto da Annan ha approvato un documento che auspica “un processo politico di transizione per soddisfare le legittime aspirazioni del popolo siriano” e la creazione di un organo esecutivo di transizione che potrà “includere membri dell’attuale governo, dell’opposizione e di altri gruppi”. I partecipanti all’incontro, ha spiegato il portavoce di Annan, “si sono impegnati a usare la loro influenza per far cessare le ostilità” e si sono detti “contrari ad ogni ulteriore militarizzazione”.


A Ginevra “cambiamento” nelle posizioni russa e cinese


Fawzi ha poi ammesso che l’uscita dalla crisi sarà “lunga e caotica”, e tuttavia ha sottolineato che a Ginevra c’è stato un “cambiamento” nelle posizioni russa e cinese, che hanno accettato il principio di un cambiamento di politica. Inoltre, i leader dell’opposizione siriana “si recheranno a Mosca per incontri molto, molto presto”. Anche altri Paesi presenti, come Qatar, Turchia, Iraq e Kuwait eserciteranno la loro influenza sulle parti”, ha aggiunto.


In generale, la riunione del Gruppo di Azione ha raggiunto secondo Fawzi “un risultato non da poco” perché Kofi Annan “è riuscito nuovamente aradunare la comunità internazionale, a riunire allo stesso tavolo non solo i P5 (i cinque paesi con il diritto di veto al consiglio di sicurezza dell’Onu), ma anche potenze regionali chiave ed organizzazioni e le ha portate ad un accordo sul concetto, la politica ed il principio di un organo esecutivo di transizione” in Siria.

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